Buon Giubileo della misericordia! – 8 dicembre

10-12-2015

Buon Giubileo
della misericordia!

 

Ravenna, 8 dicembre 2015

 

Siamo proprio all’inizio dell’anno giubilare della misericordia, voluto da Papa Francesco. Esso cade in un momento di crisi, di tensione, di sangue che viene sparso per strategie politiche o per interessi inconfessabili e spesso rivestiti di falsa religiosità.

In questi giorni sentiamo diffondersi molte paure, qualcuno coltiva sospetti, desideri di vendetta e propone azioni di forza. Il “mistero del male” continua ad agire nel cuore di tutti (anche nei nostri) in modi sempre diversi e apparentemente incontenibili. Abbiamo fatto del male, ne abbiamo ricevuto, ne continuiamo a fare e ne progettiamo altro, per difenderci… forse, o per mantenere dei vantaggi. Ci sono milioni di persone umane che soffrono per la fame, la povertà, la mancanza di cure; emarginati, costretti ad emigrare… ci sono una sessantina di conflitti armati sulla terra, “la nostra casa comune”. Dobbiamo rassegnarci a questi accadimenti che avvengono “in casa nostra” e che coinvolgono tanti nostri fratelli? Qualcuno nella storia ci ha detto che occorrerebbe una rivoluzione, qualcun altro che ci vorrebbe un superuomo, noi cristiani proponiamo il ritorno al Padre misericordioso e alla riconciliazione con il fratello.

Rispondere con un Giubileo della misericordia a un mondo che va così, non è fuori dal ragionevole? Non è una reazione troppo debole e inadeguata? Una fuga nello spiritualismo disincarnato, estraneo alla storia?

Secondo il Vangelo e i Padri della Chiesa, la risposta di Dio alla miseria è la misericordia! E le miserie umane gridano anche oggi verso di Lui tutto il nostro bisogno di salvezza, di liberazione, di guarigione, di riscatto.

Contempliamo in questo Anno giubilare l’agire di Dio e lasciamoci trasformare da esso. Passiamo attraverso la “porta stretta della misericordia”: venendo perdonati si allargherà il nostro cuore e sapremo trovare vie di riconciliazione e di ricostruzione nelle nostre comunità e nelle nostre società civili. Sapremo seminare anche progetti e pensieri concreti di pace, realizzabili con una economia, una politica, un impegno sulla cultura, una organizzazione sociale che punti alla comunione tra le persone, che rispetti la natura creata, che obblighi gli interessi dei singoli a stare sotto al bene comune cioè al bene di ciascuna persona umana. I cristiani seri sono operatori di pace efficaci, come la storia ha dimostrato molte volte. Lo possiamo essere anche oggi, se la nostra conversione personale favorita e provocata dalla misericordia del Padre, diventerà anche conversione comunitaria e sociale

 

+Lorenzo, Arcivescovo