Una Luce nella Notte

Una Luce nella Notte
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 20/2012
                            
Ravenna, 12 maggio, ore 21.30: la chiesa di Santa Maria del Suffragio, in Piazza del Popolo, è quasi totalmente ‘invasa’ da ragazzi di età fra i 17 e i 30 anni, pur essendo sabato sera. Ma facciamo un passo indietro.
Alle 16 io, tra i nuovi, e molti altri ragazzi, ci ritroviamo nel Seminario di Ravenna per preparare la serata e lì vengo a conoscenza del progetto Sentinelle del Mattino, il cui intento è risvegliare i battezzati e in particolare i laici alla nuova evangelizzazione: il ‘target’ in qualche modo preferito è quello giovanile, tanto che uno dei motti delle Sentinelle è proprio ‘i giovani evangelizzano i giovani’. Il clima è molto cordiale e gioioso, l’atmosfera è di quelle che rilassa e che fa comparire subito un sorriso sul volto.
Nelle ore a seguire i più ‘esperti’ spiegano qual è lo scopo della serata, che cosa significa essere una sentinella, e i vari compiti che verranno assegnati, il tutto tra momenti di preghiera e canti; poi il sacerdote Don Davide, proveniente dalla Diocesi di Forlì, prende la parola per la formazione e si sofferma sulla lettura di un passo della Bibbia, tratto dagli Atti (13, 1-3), e nel sentirlo parlare una citazione di Giovanni Paolo II mi colpisce particolarmente: ‘i laici sono come un gigante addormentato’. Questa frase mi è rimasta impressa per tutta la serata, perché da subito mi sembra molto significativa per quello che sarò chiamato a fare in questo sabato. Il nostro compito è semplice: dovremo invitare le persone a incontrare Gesù, cosa che non succede certo tutti i giorni!
Dopo aver cenato, il gruppo si sposta alla chiesa di S. Maria del Suffragio, dove non solo l’interno, ma anche l’esterno, vengono allestiti per la serata, creando un’atmosfera suggestiva. Ed ecco forse uno dei momenti decisivi, quello della preghiera di invocazione allo Spirito Santo prima di ricevere il mandato della Chiesa per l’evangelizzazione: ognuno, in cuor suo o a voce alta, esprime il desiderio di essere un intermediario di Gesù in qualsiasi compito gli verrà assegnato: vi è l’équipe musica, ‘specializzata’ nel cantare e suonare per più di tre ore per animare la serata; il gruppo dell’accoglienza, compito delicato, in cui bisogna accompagnare le persone che lo desiderano verso l’incontro personale con Cristo; il gruppo dell’intercessione, ministero molto impegnativo, in cui viene richiesto di pregare per tutta la durata dell’evento perché l’intera serata proceda; infine il gruppo dell’evangelizzazione in strada, di cui fanno parte coloro che andranno a fermare i passanti per il fatidico invito. Sono capitato proprio in quest’ultimo e, data la mia inesperienza, vengo affiancato ad una ragazza che ha già partecipato più volte alle serate di evangelizzazione, perché mi possa guidare e venire in aiuto in caso di bisogno, dato che si evangelizza a due a due, così come Gesù inviava i Suoi apostoli.
Inutile dire che all’avvio dell’evento già si percepiva un’aria in qualche modo rassicurante e serena, e, quando potevo rientrare in chiesa e mi prendevo una pausa dal mio compito, notavo con stupore che questa era molto affollata e che comunque l’atmosfera era di rispetto e carica di emozione, segno che tutte le preghiere rivolte a Gesù erano andate a bersaglio!
Daniele Sellitto