Turismo e accoglienza – 4

Turismo e accoglienza / 4
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 32/2012
 
Visite guidate al complesso episcopale: pubblichiamo un’intervista
Il Battistero Neoniano e il rinnovato Museo Arcivescovile (con la Cappella di Sant’Andrea) fanno parte del complesso episcopale che gravita attorno alla Cattedrale ravennate. Scrive infatti Don Giovanni Montanari nel volumetto ‘Mosaico, culto, cultura’ (2000): ‘Nella vera storia della Chiesa ravennate, il complesso dell’Episcopio, Cattedrale e Battistero è il vero centro religioso della massima importanza’. Per far comprendere meglio al visitatore il significato storico e religioso di questi monumenti – che esprimono più che mai oggi come nel V e VI sec. una ricca testimonianza di fede e cultura cristiana nel ‘cuore pulsante’ della nostra chiesa cittadina – l’Opera di Religione della Diocesi di Ravenna ha istituito in questa calda estate 2012 un servizio di visite guidate interne offerto ai turisti. Nel mese di luglio i monumenti diocesani hanno visto 29.499 presenze, con una percentuale del 13,5 % di ingressi gratuiti. A questo punto è interessante capire come questi dati numerici sono stati ‘sensibilizzati’ a una maggiore conoscenza del patrimonio figurativo ed epigrafico conservato all’interno del più antico battistero pervenutoci integralmente e nelle nostre ricche raccolte museali. In questo numero della nostra rubrica abbiamo scelto decisamente la formula dell’intervista, ponendo alcune domande a due nostri colleghi – Alessandro Bazzocchi e Michele Martinelli – coinvolti in questa nuova iniziativa di accoglienza turistica. Nella speranza che anche il lettore ravennate possa essere incuriosito ad approfondire un tassello fondamentale per la conoscenza della sua Ravenna.
 
Qual è il bilancio di questi turni estivi di visite guidate?
Alessandro ‘ ‘Hanno partecipato alle visite in media tra le 30 e le 40 persone al giorno, nel corso della settimana di Ferragosto a tratti si è arrivati anche a 50-60 visitatori giornalieri. Sono stati molto numerosi pure gli stranieri, specie i francesi e i tedeschi. Ma i più interessati alle visite guidate sono stati gli italiani, pur essendo stata offerta la possibilità di averne una in inglese’.
 
Michele ‘ ‘Il bilancio delle mie guide è positivo. Sono riuscito a formare anche gruppi di 30 persone, per lo più famiglie con bambini molto interessati. Naturalmente il numero è molto variabile, e nei giorni di crociere un po’ diminuisce (perché ci sono per lo più stranieri)’.
 
Qual è la tipologia dei turisti con i quali siete entrati in contatto?
A.   ‘Famiglie e coppie le tipologie più numerose, si tratta in genere di persone di media cultura e molto interessate, per lo più ben disposte ad ammirare i monumenti cittadini facendosi guidare attraverso un itinerario storico-religioso. Accanto ai religiosi, di tanto in tanto, è capitato anche qualche studioso di antichità cristiane. Ma in genere gli studiosi si sono mostrati piuttosto restii a servirsi delle visite guidate, forse perché pensavano che si svolgessero su temi di carattere tecnico-artistico, argomenti sui quali indubbiamente non avevano bisogno di essere edotti’.
 
M. ‘ ‘Mi sono sempre trovato di fronte a famiglie e persone anziane. Generalizzando, il livello di conoscenza dei nostri monumenti è discreto, però si avverte spesso una conoscenza superficiale della Parola di Cristo, ed ecco che allora i nostri mosaici rischiano di diventare solo delle tessere senza significato. Il mio scopo è proprio quello di dare questo genere di informazioni così da lasciare nel loro cuore un qualcosa in più’.
 
In che modo cercate di trasmettere e di far comprendere il messaggio cristiano insito in ogni opera d’arte o reperto?
A. ‘ ‘Cercando di spiegare che i temi e i contenuti religiosi, come quelli comunicati dai reperti e dai mosaici, erano parte integrante del vissuto quotidiano di un abitante di una città tardo-antica e che quindi è fondamentale conoscerli per comprendere e saperne di più sulle epoche più remote, spiegando che eventi religiosi come il battesimo al Neoniano dovevano essere tra i più partecipati dalla popolazione di un centro tardo-romano e bizantino’.
 
M. ‘ ‘Sicuramente è la passione con la quale si fa questo ‘lavoro’. Il segreto è cercare di capire quali sono gli interessi dei visitatori, e di modellare le guide su di loro anche se alcune volte non è facile’.
 
Quali sono le maggiori difficoltà e soddisfazioni di questa nuova esperienza?
A. ‘ ‘Difficoltà non ce ne sono state. Come dicevo prima, le persone che hanno preso parte alle visite arrivavano quasi sempre motivate, anche perché spesso le richiedevano. È stato molto gratificante vedere che nella maggior parte dei casi l’attenzione del pubblico rimaneva alta per tutta la durata della visita, ma soprattutto che molti visitatori sembravano particolarmente interessati a sentire parlare di argomenti storico-religiosi e vi sono state persone che si sono complimentate per la scelta della Diocesi di proporre un itinerario guidato basato sulla cultura religiosa’.
 
M. ‘ ‘La difficoltà maggiore si ha nel trasmettere il messaggio cristiano ai bambini. E’ una grande sfida ogni volta, ma anche in questo caso si può catturare la loro attenzione adeguando il discorso alle loro capacità di apprendimento, semplificando la guida e facendo dei riferimenti a quello che i bambini conoscono molto bene. Un esempio sono i cartoni animati che mi sono molto d’aiuto nella spiegazione di alcune scene bibliche. Quando si riesce a catturare l’attenzione dei bambini, anche i genitori seguono molto più volentieri la guida che viene davvero portata avanti con piacere. Direi che la soddisfazione più grande è vedere i loro volti sorridenti che ti ringraziano per il servizio ricevuto, che escono dal Museo Arcivescovile con uno spirito diverso tale da poter apprezzare più proficuamente anche gli altri monumenti’.
Filippo Treré – Opera di Religione della Diocesi di Ravenna