Educare alla custodia del creato per sanare le ferite della terra

Educare alla custodia del creato per sanare le ferite della terra
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 32/2012
      
Si è celebrata sabato 1° settembre la 7° giornata per la Salvaguardia del Creato, l’appuntamento annuale promosso dalla Cei in tema di attenzione teologica alla creazione.
Per il secondo anno consecutivo l’ evento è stato preparato congiuntamente dall’Archidiocesi di Ravenna-Cervia e dalla Diocesi di Faenza-Modigliana, con la preziosa collaborazione, già consolidata, del Corpo Forestale dello Stato e dell’Associazione Coldiretti di Ravenna.
E’ stata scelta la Pieve di S. Stefano in Pisignano di Cervia, come luogo della funzione liturgica, presieduta da S. E. Mons. Giuseppe Verucchi, Arcivescovo di Ravenna-Cervia. Questa ricorrenza, come le precedenti, è stata connotata dal carattere ‘ecumenico’, dove Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa hanno parlato, all’unisono, del comune impegno per la tutela del creato.
Padre Dan ha sottolineato il valore dell’iniziativa ecumenica, quale ambito insostituibile che esalta il ruolo precipuo della Chiesa: la preghiera a Dio e il coerente comportamento morale, che consente di pensare al bene delle generazioni future, le quali rischiano di essere penalizzate dall’evoluzione caotica dell’industrializzazione e del materialismo.
Mons. Verucchi ha ricordato il recente scempio fatto nella nostra pineta: 65 ettari distrutti, per la cui ricostruzione occorreranno 50 anni! Così esorta l’Arcivescovo: bisogna ritornare alla radice biblica.
La finalità di Dio è quella di operare per il bene dell’uomo di oggi e di domani. Il ragionamento profondo da fare non è politico, ma teologico: fede e coerenza di vita in simbiosi nell’uomo. Occorre riflettere sul senso del peccato originale, la matrice da cui dipendono tutti i disastri e da cui si origina la morale dell’ego che privilegia ciò che è utile e non ciò che è buono. ‘Educare’ significa ritornare alla radice, combattere il peccato, lasciarsi cambiare ‘dentro’. E il senso della ‘Giornata’ è quello di riflettere continuamente su questi contenuti.
Per il Dr. Andreatta (Corpo Forestale dello Stato) il senso della Giornata invita a riflettere su due aspetti: la cura delle ferite materiali (incendi e quant’altro); la cura delle ferite morali, causate da un diffuso atteggiamento di disinteresse (a volte favorito da superficiali ed improvvidi servizi mediatici), di fronte ad atteggiamenti di attenzione. Nell’ambito dell’educare, il concetto del ‘risanare’ può essere riletto nel contesto della parabola evangelica dei talenti: ‘talenti’ da intendere come bene ambientali da far fruttare e moltiplicare.
Per il Presidente della Coldiretti il lavorare in ambiente sano è di importanza strategica. L’esigenza di cibo sano non corrisponde purtroppo ai modelli di sviluppo del creato. Quando si parla di sviluppo sostenibile, occorre fare attenzione alle cose fattibili riguardo alla sicurezza e alla salute. La Giornata odierna invita ad avere un’ ‘idea lunga’, attenta a perseguire la verità, la giustizia, l’equità.
Il Sindaco di Cervia vede nella coesione politica il banco di prova degli amministratori per l’impegno allo sviluppo sostenibile. Ciò significa lasciare alle future generazioni regole certe e stringenti perché il comportamento umano non crei ulteriori ferite al territorio. Occorre risvegliare le coscienze, che siano il volano per migliorare la qualità della vita.
La celebrazione è stata significativamente rappresentata dalle Autorità civili, dall’Arma dei Carabinieri, dalla Polizia Municipale, dalla Rappresentanza del Comune di Cervia.
Lodevole la qualificata presenza, ormai rituale, del Coro della Basilica di S. Vitale di Ravenna che ha accompagnato la parte liturgica.
Mirro Amoni – Collaboratore Pastorale Sociale del Lavoro Diocesana