Summer Event 2012: Sperimentare il Paradiso

Summer Event 2012: Sperimentare il Paradiso
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 31/2012
      
L’esito di ‘Una Luce nella Notte’ a Milano Marittima
Sperimentare il Paradiso
‘Vivi al cento per 100’. Questo lo slogan riportato sulle magliette dei più di ottanta giovani che nella giornata di lunedì 13 agosto hanno evangelizzato Milano Marittima. Un messaggio che riprende la grafica utilizzata nelle locandine e nei manifesti per i festeggiamenti del centenario della fondazione della celebre località della Romagna, una delle più fashion d’Italia, ma con un significato in più, perché è solo col Signore che la nostra vita vale davvero. Dall’11 al 14 agosto le Parrocchie di Castiglione hanno accolto quasi un centinaio di persone, tra giovani e sacerdoti, ritrovatisi nella nostra Arcidiocesi per il ‘Summer Event’, l’appuntamento estivo per tutti i giovani evangelizzatori delle diocesi – italiane, ma non solo! – che sono entrati in contatto con il progetto Sentinelle del Mattino, che dal 1999 forma i cristiani alla nuova evangelizzazione. Dopo il Corso Sentinella dell’agosto 2010 si è deciso di ospitare nuovamente a Milano Marittima la missione in spiaggia e ‘Una Luce nella Notte’, la serata che da ormai dieci anni avvicina a Gesù centinaia di giovani, credenti e non, che vengono invitati a entrare in una chiesa aperta a un orario insolito per conoscere e pregare il Signore. Così nella giornata del 13 agosto – prima in spiaggia, tra gli ombrelloni degli stabilimenti balneari e in riva al mare, poi la sera, dalle 22.30 all’una di notte -, questi ragazzi sono stati inviati a coppie per le strade di Milano Marittima ad annunciare l’amore di Gesù e la possibilità di incontrare davvero la persona che ti cambia la vita. Sono stati tantissimi coloro a cui è stato rivolto l’invito di entrare nella chiesa della Stella Maris per poter vedere e toccare con mano la presenza del Signore, per sperimentare personalmente la potenza del Suo Amore e della Sua immensa misericordia. E davvero la serata è stata piena della grazia e della presenza di Gesù!
‘Ero seduto a confessare, mi sono guardato intorno per tutta la durata di ‘Una Luce nella Notte’ e ho notato il cambiamento negli atteggiamenti delle persone che entravano in chiesa: prima la lotta, lo scetticismo, l’impossibilità di credere; poi la resa al Suo Amore. Chiunque si è avvicinato a Lui sull’altare aveva uno sguardo diverso, pieno di luce’, ha raccontato un giovane sacerdote di Oria (provincia di Brindisi) il giorno seguente, durante la condivisione. Quanti miracoli ha compiuto il Signore in quella sola giornata, tra la spiaggia e le vie del centro! Ho ancora impresso nella mente il ricordo di due coetanei fermati nei pressi del Pineta: i loro occhi che si accendono al nome di Gesù, l’interesse mostrato per quello che stavamo facendo, la speranza nel momento in cui abbiamo detto loro che c’è dell’altro da vivere e che siamo stati creati da un Dio che ci ama e che ci vuole con sé anche dopo la nostra morte terrena… Quando ci siamo avvicinati e ho cominciato con ‘Scusate, ragazzi, vi facciamo un invito un po’ particolare per questa sera’ si aspettavano di sentire la solita pubblicità dei locali, ma quando gli è stato detto ‘c’è una chiesa aperta stasera e Gesù vi vuole incontrare’ ho visto davvero qualcosa che si risvegliava in loro, come se non stessero aspettando altro che quell’invito, come se quelle poche parole fossero state desiderate nel loro cuore per tanto, tantissimo tempo, come se la sete di qualcosa di grande si fosse improvvisamente fatta troppo forte per essere ignorata.
Nel Vangelo troviamo scritto: ‘Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque creda in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna’ (Gv 3,16). Mi è capitato poche volte di pensare che la mia fede potesse salvare la vita delle persone, ma dopo quell’incontro di pochi minuti non posso fare a meno di pensare che non ci sono parole più vere: Dio vuole che tutti abbiano la vita eterna, che tutti possano iniziare a vivere un pezzo di Paradiso qui sulla terra, e solo noi cristiani possiamo portare questo dono a coloro che incontriamo tutti i giorni, all’università come al lavoro, in famiglia e nelle nostre parrocchie. Sì, anche nelle nostre parrocchie. La sfida del cattolicesimo di questo terzo millennio viene portata avanti da cristiani consapevoli che la gioia dell’incontro col Signore non si può tenere per sé, che la Chiesa è fatta da una comunità che testimonia questa gioia, e non si limita a fornire pacchetti di attività – educative o ludiche che siano – fini a se stesse, e che Gesù è vivo, ora, ed è morto e risorto per dare la vita eterna anche a te.
Caterina Gemelli – Parrocchia di San Biagio, Ravenna