Questi notri figli adolescenti – La conferenza della dott.ssa Minea Nanetti a San Biagio

Questi notri figli adolescenti – La conferenza della dott.ssa Minea Nanetti a San Biagio
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 19/2012
 
Prima o poi noi genitori ci siamo passati tutti: per alcuni anni, movimentati e vorticosi, ma gratificanti di coccole e bacetti, abbiamo avuto intorno i nostri bei bambini affettuosi. Poi, senza preavviso, ci siamo ritrovati davanti degli estranei lunatici e musoni, a volte arroganti, a volte inquieti e malinconici, sicuramente insopportabili. All’apparenza barricati in un mondo da noi non più raggiungibile con i mezzi consueti del tempo felice dell’infanzia. Niente panico: i nostri piccoli sono solo diventati adolescenti. Una normale fase evolutiva che può però diventare motivo di ansia per molti genitori disorientati e in difficoltà nel ritrovare un canale di comunicazione con i figli.
La dottoressa Minea Nanetti, psicologa e terapeuta familiare a Bologna, ci ha guidati nel mondo dell’adolescenza per offrirci una chiave di lettura e di comprensione dei comportamenti dei nostri ragazzi, in una partecipata conferenza dal titolo: Fiumi di parole ed ostinati silenzi: come dialogare con i ragazzi’, presso la Parrocchia ravennate di San Biagio, mercoledì 9 maggio, organizzata dal Gruppo Famiglie nell’ambito della Festa della Madonna del Soccorso.
I nostri figli adolescenti vivono per alcuni anni in una sorta di passaggio tra il mondo rassicurante dell’infanzia e quello ancora indefinito dell’età adulta e gradualmente devono approdarvi. La navigazione però non è sempre tranquilla, anzi, è più che normale che ci siano burrasche, alternate a venti di bonaccia e calma piatta. Dietro l’instabilità umorale, l’incostanza nello studio e negli impegni, l’esibizionismo con gli amici del gruppo, l’aggressività verbale e la scontrosità che tanto ci disturbano, la tendenza alla trasgressione delle regole, tanto amate da noi adulti, c’è il desiderio inconfessato di mantenere vivo il dialogo con i loro unici punti di riferimento stabili, cioè gli affetti familiari e l’amore che li lega ai genitori. Sentono forte l’esigenza di staccarsi dal nido infantile, di elaborare proprie esperienze e scelte personali e viverle da soli o con il gruppo o l’amico/a del cuore. Ma contano sempre sulla nostra presenza che deve essere costante, paziente, discreta. Non è facile. Conosciamo bene la realtà attorno a noi e le sue insidie che tanto ci angustiano quando i nostri ragazzi cominciano a uscire di casa, reclamando un margine di indipendenza a cui, senza eccessi, hanno diritto, insieme alla nostra fiducia. Non è affatto facile, ma è possibile perché per amore di questi nostri figli, impegnati a vivere un passaggio cruciale della loro vita, dobbiamo imparare a essere buoni ascoltatori, accoglienti e partecipi delle loro emozioni, interessati alle loro fulminee storie d’amore e d’amicizia che, seppur evanescenti, costituiscono momenti importanti della loro maturazione. Senza mai dimenticare il nostro ruolo di adulti autorevoli, al quale mai si deve abdicare. Con pazienza infinita e inesauribile amore. E poi, finalmente, diventeranno grandi.
Marianella Marni