Marcia e Veglia Missionaria 2012

Marcia e Veglia Missionaria 2012
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 38/2012
      
La quarta settimana dell’Ottobre Missionario (dal 21 al 27) è dedicata alla Carità. Ricordiamo l’appuntamento con la Marcia e Veglia Missionaria a Ravenna, sabato 20 ottobre dalle ore 20.30, con partenza dall’Opera di Santa Teresa, alla presenza del nostro Arcivescovo Mons. Giuseppe Verucchi.
 
La carità è l’essenza stessa del Cristianesimo e di questa virtù hanno parlato, con accenti elevati ed ispirati, santi e religiosi.
Questo tema complesso ed ampio è stato ed è oggetto di riflessioni che attraversano anche la nostra travagliata epoca.
Nell’attuale temperie storica questa parola è stata talora sottoposta a vari fraintendimenti, che ne hanno fatto perdere il significato autentico, che nella sua interpretazione più alta ci riconduce a Dante, alla visione del Paradiso, in cui le anime dei beati si muovono in perfetta armonia, perché le loro volontà, rese forti dall’amore di Dio si unificano e si adeguano alla volontà del Padre.
La manifestazione di questo convergere verso la fonte della beatitudine è la concordia che regna fra di loro.
Come non ricordare il monito alla concordia ed all’unione fraterna che Guido Maria Conforti rivolgeva ai suoi figli: ‘Ognuno sia sollecito a conservare gelosamente il vincolo di quest’unione santa, evitando quanto potesse indebolirlo (‘). Tutto deve essere sacrificato generosamente sull’altare della concordia fraterna, che fa lieta la convivenza, consolida e rende prospere le istituzioni’. Insieme con l’amore di Dio i figli di G. M. Conforti dovevano alimentare nei loro cuori un giusto amore di sé ed una carità intensa verso i fratelli, soprattutto nei momenti di difficoltà di salute e d’animo.
Possiamo prendere ad esempio questo concetto di carità: una carità non astratta, ma praticata con gesti di aiuto, di cura premurosa ed affettuosa verso chi ci sta vicino ed ha bisogno della nostra attenzione.
In tempi così grami, dobbiamo tornare a prenderci cura delle persone o continueremo a cercare salvezza in provvedimenti, astratte soluzioni sociologiche, farraginosi meccanismo organizzativi che assorbono tempo ed esauriscono risorse emotive oltreché intellettuali; non dobbiamo pretendere di fare grandi cose, per cui non abbiamo possibilità ed occasioni.
Sosteniamo però con convinzione e fiducia quelle istituzioni come la Caritas ed i centri missionari, serie e collaudate, ove tante persone animate da buoni propositi e guidate da spirito missionario,si dedicano a compiere ogni giorno gesti di carità che oltrepassano qualsiasi confine, facendo vivere il Vangelo.
Nel nostro modesto vivere sprechiamo un po’ di tempo per parlare con chi ci cammina accanto, con parole che abbiano un senso e che creino una comunicazione non fondata solo su notizie la cui utilità è spesso fasulla.
Creiamo un contesto in cui quel che accomuna e fa intendere è la volontà di bene, il bisogno di sentire e manifestare l’amore e venir compresi in questi slanci, senza strumentalizzazioni.
L’uso della lingua subisce modifiche col passar del tempo e forse oggi è il caso di distinguere fra carità, termine spesso usurpato e manomesso, e spirito caritatevole che è atteggiamento dell’animo, disponibilità a rischiare la propria interiore sofferenza per colmare le distanze con l’altro, ma può restituire alla vita una maggiore ricchezza e perché no, più amore per la Vita stessa.
Preparandoci alla Veglia missionaria, le nostra preghiere siano motivate da queste intenzioni:
– Perché qualsiasi atto di carità che la nostra famiglia compie, tragga origine dall’esigenza di un’autentica testimonianza missionaria.
– Perché coloro che vivono la missione in terre lontane non si sentano mai abbandonati da noi e vedano nei gesti di condivisione materiale il segno della nostra concreta vicinanza.
– Perché in ogni diocesi, Caritas e Centri missionari lavorino sempre in piena sintonia, affinchè il Vangelo raggiunga chiunque.
Per l’Ufficio Missionario – Anna Martino
 
Approfondimenti e download: www.missioitalia.it