La Veglia Missionaria 2012

La Veglia Missionaria 2012
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 39/2012
      
‘Mi conduci dietro di te sulle verdi alture/ai ruscelli tranquilli lassù/dov’è più limpida l’acqua per me/dove mi fai riposare’.
Le parole del Salmo 23 sembravano accompagnare i passi di chi, alle 20.30 di sabato 20 ottobre, saliva le scale della Chiesa dell’Opera di S. Teresa a Ravenna, per partecipare al rito della Veglia e Marcia missionaria.
Ad ogni gradino che segnava la salita, si avvertiva il sollievo di chi sa che sta per raggiungere la meta, dove trova tranquillità e riposo dall’affanno della corsa.
Il buio della notte si dirada e lassù sulla soglia della chiesa, una luce avvolge e fa sentire sicuri.
C’è una presenza da cui irradia la luce ed inonda l’animo d’infinito: un uomo, vissuto tra noi, un Vescovo, un santo: San Guido Maria Conforti.
Si sfila in silenzio davanti all’urna e lo sguardo si volge intorno, cogliendo il procedere ad un tempo solenne ed austero dei padri saveriani, la premura e la commozione dei nostri sacerdoti, gli atteggiamenti gioiosi e raccolti dei seminaristi saveriani, venuti per animare la Veglia con i loro cori cadenzati.
Don Antonio ha introdotto la celebrazione, ricordando che l’urgenza dell’annuncio del Vangelo, per la quale San Guido ha speso tutta la sua vita, si fa presente nei nostri giorni con una sollecitudine che ci chiama ad un impegnarci a questo fine come battezzati membri di questa chiesa diocesana.
Il canto dei seminaristi, ritmato dal tamburo, ha accompagnato la preghiera iniziale. ‘Vienen con alegrìa, senor, cantando vienen con alegrìa, senor” è un invito a camminare per la vita, infondendo la speranza ad un mondo provato dall’ansia, perché si scacci l’odio e la violenza che albergano nei cuori e da cui non possono che derivare tristezza e dolore.
Poi le spoglie di San Guido sono state portate a spalla verso la Cattedrale.
Lungo la Marcia, ricordo della Chiesa pellegrina che in tutto il mondo annuncia il Vangelo, guidati dalle parole di Conforti, si è pregato sui temi indicati per la riflessione nelle quattro tappe.
1. il Crocifisso. ‘Il Crocifisso è il gran libro sul quale si sono formati i Santi e sul quale noi pure dobbiamo formarci. Tutti gli insegnamenti contenuti nel Santo Vangelo sono compendiati nel Crocifisso. Esso ci parla con un’eloquenza che non ha l’eguale: coll’eloquenza del sangue’. (1925, Parma)
2. La parola di Dio: ‘Non Vi sia alcuno che sappia leggere, il quale non possegga il testo del Vangelo e non se ne delizi. In esso troveremo indirizzo sicuro in tutte le contingenze della vita, lume nei dubbi e nelle incertezze, conforto nelle afflizioni, forza nelle lotte della vita, stimolo potente
3. L’eucarestia: ‘L’eucarestia è il capolavoro e la fonte della carità: chi frequenta l’Eucarestia non può non amare Dio; chi ama Dio non può non amare i fratelli; e se tutti amassero i fratelli come conseguenza dell’amore di Dio,la questione sociale non avrebbe nemmeno ragione di essere’. (20 aprile 1924, Parma)
4. La missione: ‘ll Missionario è la personificazione più bella e sublime della vita ideale. Egli ha contemplato in spirito Gesù Cristo che addita agli Apostoli il mondo da conquistare al Vangelo, non già con la forza delle armi, ma colla persuasione e coll’amore e ne è rimasto rapito. Ed egli, a questo ideale sacrifica la famiglia, la patria, gli affetti più cari e legittimi’ (16 novembre 1924, Parma).
 
Dopo la professione di fede e le litanie, ha preso la parola il Vicario generale della Congregazione dei Saveriani.
Dalle sue parole è emersa la figura di Conforti come quella di un vescovo animato da una grande carità pastorale sempre presente tra i suoi fedeli: dotato di un carattere armonico, in cui la mitezza non si confondeva con l’incertezza, riusciva a vedere, con sguardo profetico, il compiersi di un progetto , per la chiarezza della fede presente nel cuore e riusciva a perseguirlo, da lavoratore infaticabile qual era, con una grande capacità di costanza sui tempi lunghi. Conforti non ha mai lasciato al caso la sua vita ed è riuscito a trasmettere questa forza ai suoi discepoli.
Il padre ha ricordato molti di loro, che in vari continenti hanno lasciato traccia di sé, con condotte esemplari, sopportando torture, carcerazioni, sofferenze fisiche tremende, ma mai arrendendosi. Le loro opere sono ‘gli scritti viventi’ di Conforti, che ha ancora molto da dirci, è vivo e agisce ed opera ancora. Un santo , ha proseguito il padre, non è un ricordo del passato, ma stimolo per il presente. Non ci manchi l’ottimismo, non abbiamo paura. Se ci scoraggiamo, dobbiamo chiederci: ‘Senza la fede è possibile essere positivi circa gli avvenimenti della vita?’ .Non dobbiamo subire la storia ma immergerci nella vita. La fede non è una cappa opprimente ma una porta aperta che aspetta che noi la varchiamo. ‘Bisogna trovare il modo per andare. Sii te stesso, là dove sei stato mandato’.
Il Vescovo ha sottolineato che la missionarietà della Chiesa è far si che l’avvenimento della Croce come Salvezza sia sempre presente, perché la chiesa non esiste per sé ma per la missione.
Ha ringraziato i Saveriani per la presenza delle Spoglie nella nostra diocesi ed ha comunicato di aver ottenuto da Roma il consenso a celebrare San Guido a Ravenna, ogni anno il 12 di ottobre. L’organizzazione dell’evento vedrà coinvolto l’Ufficio Missionario che da anni lavora per mantenere vive le celebrazioni dell’Ottobre Missionario.
A tutti i suoi membri, ai sacerdoti e alle suore, e a quanti, sia a livello personale che all’interno delle Associazioni si adoperano a tal fine, vanno i ringraziamenti del Vescovo e di tutta la comunità diocesana.
Preghiamo:
– perché i gesti di amore di questa giornata esprimano la nostra sincera gratitudine ai missionari. Ciò che fanno in terre lontane, conceda loro il ringraziamento di Dio: la Salvezza
– perché la nostra Chiesa diocesana esprima la propria gratitudine a Dio per il dono della fede attraverso la formazione e l’invio di vocazione ad gentes
– per tutti i sacerdoti: la gratitudine a Dio per il prezioso dono della vocazione,si traduca in una maggiore impegno missionario.
Per l’Ufficio Missionario, Anna Martino