La Santità nella vita quotidiana

La Santità nella vita quotidiana

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 44/2011
 
Una riflessione di Don Paolo Pasini, Assistente dell’Azione Cattolica
La Santità nella vita quotidiana
La santità sta al cristiano come la luce sta agli occhi. Potremmo dire che con il Battesimo l’uomo riceve in dono la potenzialità di relazionarsi con Dio attraverso la mediazione di Cristo come l’uomo per mezzo dell’occhio può percepire la luce. Con i doni che si ricevono nel battesimo noi possiamo interpretare la vita alla ‘luce’ di Colui che il Nuovo Testamento definisce la ‘Luce Vera’ così come l’intelligenza interpreta ciò che l’occhio vede essendo lo strumento finalizzato a collegare la persona con la realtà. In altre parole noi siamo fatti per la santità come l’occhio è fatto per la luce. Però mentre l’occhio è uno strumento prettamente’passivo’ colui che diventa Figlio di Dio è chiamato ad una ‘attività’ cioè responsabilità speciale. Il Battesimo, infatti, rinnova, trasforma e divinizza ma non annulla la libertà della persona, che è chiamata a percorrere il cammino di incorporazione a Cristo attraverso le scelte quotidiane più diverse. Siamo portati a pensare che vi sia un certo automatismo fra le nostre azioni religiose, la nostra fede, il nostro impegno nella Chiesa e nella nostra vita sacramentale e l’assomigliare a Gesù, che è appunto una delle definizioni più note del significato di santità, ma così non è. Per nessuno, e la cronaca attuale ce ne da la dimostrazione ogni minuto!! A tutti e a ciascuno l’essere ‘nuove creature’ chiede il lento, discreto, faticoso percorso di lasciarsi trasformare dallo Spirito Santo quotidianamente nella ferialità della vita, che non deve fare rima con banalità ma con fedeltà. Solo la fedeltà a un autentico cammino personale nella Chiesa permette di camminare giorno dopo giorno verso la gioia della pienezza del Regno dei Cieli, dove c’è posto solo per i santi.
Don Paolo Pasini – Assistente Ac