Il Ritiro d’Avvento a Fognano

Il Ritiro d’Avvento a Fognano

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 44/2011
 
L’esito del consueto ritiro d’Avvento a Fognano
‘Vieni, Signore Gesù!’
 
 ‘Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e custodiscono le cose che vi sono scritte: il tempo infatti è vicino’. (Ap. 1,3)
Lo scorso 26-27 novembre, presso l’Istituto Emiliani di Fognano, si sono raccolte le associazioni diocesane di Azione Cattolica di Faenza-Modigliana, Forlì-Bertinoro e Ravenna-Cervia per il ritiro spirituale in preparazione all’Avvento, guidate da Don Enrico Casadei Garofani, responsabile dell’Ufficio Diocesano per gli universitari di Forlì.
Il tema proposto ‘Eucarestia e vita ‘ la forza di Cristo nella storia’ è stato sviluppato da Don Enrico con quattro meditazioni sostenute dalla lettura dell”Apocalisse-Rivelazione di Gesù Cristo’ di San Giovanni Apostolo, in particolare l’introduzione (cap. 1), la lettera alla Chiesa di Laodicèa (cap. 3), la figura dell’Agnello sgozzato e del Libro sigillato (cap. 5) la visione di Babilonia (cap. 18) e della Gerusalemme celeste (cap. 21-22) con l’epilogo.
Perché far silenzio e meditazione con l’Apocalisse, piena di simboli, enigmatica, astratta?
Il libro dell’Apocalisse è un testo pasquale della Domenica di Cristo Risorto, di Colui che era, che è, il Veniente della storia umana, cioè di ogni uomo e della storia universale di tutti i tempi e di tutti i popoli; meditando il libro impariamo a conoscere la mèta della nostra vita, se conosciamo la mèta riusciamo a orientare tutte le scelte della nostra vita in funzione della mèta finale.
Dall’ introduzione del libretto che ci ha accompagnato durante il ritiro, troviamo questo passo: ‘Proclamiamo la tua resurrezione nell’attesa della tua venuta’. Ogni celebrazione eucaristica è sempre una memoria che si apre al futuro di Dio: un futuro atteso e sperato; sperato non tanto per una sorta di ottimismo dell’animo umano, ma piuttosto per la fiducia nella promessa del Cristo di tornare per giudicare la storia e dare pieno compimento al regno di Dio. Presente fin d’ora nel rito, dietro la specie di un pezzo di pane, il Signore estenderà in maniera piena, visibile e definitiva la sua presenza al mondo intero. Apocalisse e celebrazione eucaristica, in maniera diversa ma complementare, invitano ed educano alla speranza del futuro di Dio’.
I brani letti e meditati ci invitano a confidare nella forza di Cristo Risorto, ci aiutano a distaccarci dalla ‘Babilonia’ di questo mondo, ci sollecitano a chiedere perdono dei nostri peccati, a purificarci e ad allontanarci dai nostri idoli, per aprire con cuore puro e sincero la porta al Signore Gesù che bussa: ‘Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me’. Celebrare l’EucarIstia è celebrare la presenza dell’Emmanuele, il Dio-con noi, nella nostra vita, lasciarci pervadere dal suo amore, dalla sua forza, dalla sua grazia per vincere Babilonia e potersi presentare con la veste bianca al Trono splendente dell’Altissimo. Sì, Amen!, ci crediamo confidiamo in Lui, la nostra vita è ai piedi di Gesù e se noi siamo con Gesù, ogni giorno è Natale e Pasqua di RIsurrezione, e il nostro piede non inciamperà ‘perché il Signore Dio ci illuminerà!’ (Ap. 22 ,5). Vivere l’Avvento significa mettere da parte la nostra tepidezza, la nostra infelicità, la nostra miseria e comprare ‘oro purificato dal fuoco’ e ‘acqua zampillante e pura’ alle fonti perenni: la Parola di Dio e il Pane che dà vita.
Buon Avvento a tutti con gli ultimi versetti dell’Apocalisse: ‘Colui che attesta queste cose dice: Sì, vengo presto! Amen. Vieni, Signore Gesù. La grazia del Signore Gesù sia con tutti’.
Maurizia Bubani