La Processione a Madonna dell’Albero

La Processione a Madonna dell’Albero
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 19/2012
 
Il nostro Arcivescovo Mons. Giuseppe Verucchi si è recato venerdì 11 maggio a Madonna dell’Albero, nella Parrocchia retta (dal 14 ottobre 2009), da Don Antonio Ferrari,  per presiedere la Processione in occasione della Festa. Per tradizione, racconta Don Antonio, la Festa si faceva coincidere con la Cresima che avveniva la Domenica in Albis. Vista la continua espansione della parrocchia e la scarsità di spazi e dei luoghi all’interno,  si è pensato di spostare la festa nel mese di maggio.
L’effige della Madonna è partita alle ore 20.30 dalla fine di Vicolo Vecchio, seguita da molti fedeli. Durante la processione, accompagnata dalla Banda musicale ‘Città di Ravenna’, si è recitato il Santo Rosario; molti residenti avevano addobbato i balconi o esposto immagini devozionali.
Una volta giunti in chiesa, i fedeli si sono messi in ascolto dell’Arcivescovo che ha sottolineato come, in questi dodici anni della sua presenza in mezzo a noi, ha visto la popolazione di Madonna dell’Albero crescere. Ma come è nata Madonna dell’Albero?, ha chiesto Mons. Giuseppe Verucchi. La storia ci porta al lontano 1639: c’erano tanti campi con dei contadini, un pastore si ferma e fa un disegno che raffigura la Madonna con il Bambino e poi lo appende su un albero. Avviene che poco distante l’acqua del fiume Ronco comincia a crescere, e la popolazione ha paura che il fiume straripi, così si ritrova davanti a questa Immagine per pregarla e per scongiurare che non avvenga un’alluvione. E così è accaduto. Nel 1640 poi si costruisce la chiesa, oggi divenuta troppo piccola e si coltiva la speranza di poter costruirne un’altra, speriamo di poterne costruire un’altra.
L’Arcivescovo si è inoltre domandato: oggi siamo a rischio di un’alluvione? Se ci pensiamo bene, ha proseguito, è già avvenuta. Una certa cultura diffusa nell’aria e il relativismo stanno mettendo in serio pericolo: la fede, le vocazioni dei nostri giovani, il Matrimonio composto da uomo e donna, la vita educativa. Ma noi cosa possiamo fare? Bisogna di nuovo mettersi in ginocchio, ha proseguito l’Arcivescovo, per chiedere alla Madonna di aiutarci a mantenere la fede, di aiutare i ragazzi a scoprire e vivere la loro vocazione al Matrimonio o alla donazione di sé al Signore, di proteggere la famiglia, di sostenere la capacità educativa di genitori e insegnanti, e di aiutare le persone a basare la vita professionale, sociale, politica sui valori.
Don Antonio Ferrari si è detto molto contento di essere alla guida di un paese i cui abitanti sono partecipi dell’attività della Parrocchia e in cui cresce il numero dei giovani. Lo confermano i 16 bambini della Prima Comunione avvenuta il 15 aprile, e i 19 ragazzi che hanno ricevuto la Cresima il 29 aprile. Il programma della Festa che si è svolta dal 10 al 13 maggio prevedeva anche altri momenti ricreativi e gastronomici.
Julles Metalli