La Novena di Pentecoste a S. Giustina

La chiesa ravennate di Santa Giustina, piccola e armoniosa, rinnovata nella sua originale bellezza dal recente restauro che l’ha restituita all’ammirazione dei fedeli, ha accolto tutti coloro che, numerosi, dal 3 al 10 giugno hanno celebrato la Novena allo Spirito Santo nell’attesa della Pentecoste. E’ stata ogni sera una dolce emozione varcare le sue porte spalancate, lasciando alle spalle i rumori della città, ed entrare nel suo abbraccio accogliente e luminoso che invitava alla lode di Dio per i tanti doni che mai smette di elargire al suo popolo.

Durante queste serate di preghiera comunitaria, abbiamo verificato che i semi gettati nella terra buona della nostra comunità ecclesiale durante il Corso Diocesano ‘Fraternità e Corresponsabilità’, stanno cominciando a crescere e a promettere frutti buoni e saporiti. La Consulta delle Aggregazioni Laicali, che riunisce gruppi e movimenti del Vicariato Cittadino, organizzando la Novena, ha voluto riprendere gli spunti più significativi delle relazioni presentate al Corso, riproponendoli, insieme a passi della Sacra Scrittura, alla meditazione e alla preghiera di adorazione davanti al Santissimo Sacramento esposto.

La preparazione delle varie serate è stato un momento di grazia, perché gruppi e movimenti, riuniti insieme, condividendo idee e proposte, hanno vissuto un prezioso momento di comunione dei doni e dei carismi loro propri, posti al servizio di tutti. Nella gioia di essere insieme, di conoscersi meglio, di condividere le responsabilità e di collaborare, si è concretizzato ciò che abbiamo ascoltato durante il Corso e su cui abbiamo pregato insieme al nostro Arcivescovo. Questa consapevolezza ci ha riempito il cuore di speranza e ci ha trasmesso la convinzione che questa Pentecoste 2011 sarà una nuova primavera dello Spirito per la nostra Chiesa ravennate, se sapremo farla fiorire con perseveranza e amore.

Alcuni sacerdoti hanno guidato le varie celebrazioni, arricchite da bellissimi canti, offrendo spunti di riflessione personale e comunitaria. Ci hanno richiamati a ritrovare il gusto della preghiera di adorazione e contemplazione e a riscoprire il silenzio, dimensione così estranea al nostro vivere quotidiano e a cui non siamo quasi più abituati. Ci hanno fatto riflettere sul nostro essere ormai ‘un piccolo gregge’, che forse si assottiglierà sempre più ma che saprà resistere ad ogni difficoltà, se non lascerà mai la mano buona del suo Pastore.

Viviamo giorni amari di divisioni e contrapposizioni anche fra i cattolici, di incapacità di dialogo costruttivo e rispettoso delle ragioni degli altri, di strisciante relativismo anche fra coloro che si professano credenti. Bisogna ritrovare una capacità nuova di comunione e di unità, ma nella consapevolezza che solo lo Spirito può tradurre   parole e buone intenzioni in fatti che siano testimonianza evangelica. Essere gli uni al servizio degli altri, sacerdoti e laici, chiedendo a Dio il dono raro e costoso dell’umiltà per apprezzare i carismi e le attitudini dei fratelli e saperle valorizzare per il bene di tutti, consapevoli di essere limitati e peccatori e di non poter vivere la fede in solitudine. Così saremo pronti ad affrontare le sfide della nuova evangelizzazione che il nuovo millennio ci apre davanti come nuovo irrinunciabile impegno, difficile e affascinante. Come ci ha detto Mons. Rino Fisichella a conclusione del Corso Diocesano:  ‘Rimanere chiusi nelle nostre chiese potrebbe darci qualche consolazione ma renderebbe vana la Pentecoste. E’ il tempo di spalancare le porte e ritornare ad annunziare la Resurrezione di Cristo di cui siamo testimoni‘.

Non possiamo declinare l’invito e restare chiusi nel Cenacolo.

Un fraterno ringraziamento a tutti i sacerdoti che hanno partecipato alla Novena: Mons. Rosino Gabbiadini, Don Robert Jamroz, Don Francesco Chinaglia, padre Dino Dozzi, Don Christian Cerasa, padre Ivo Laurentini, don Paolo Pasini e padre Tommaso.