La Basilica di Sant’Apollinare in Classe

La Basilica di Sant’Apollinare in Classe
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 30/2012
 
Già da diversi anni l’Opera di Religione della Diocesi di Ravenna organizza durante il periodo estivo alcuni appuntamenti per promuovere ulteriormente il patrimonio dei beni culturali ecclesiastici. Pensati inizialmente per i turisti, hanno visto nel corso degli anni una sentita partecipazione anche di molti ravennati.
Questi momenti proposti all’interno delle celebri chiese offrono una lettura particolare dei cicli musivi, una lettura che tenga conto, oltre che dell’archeologia e della storia dell’arte, anche della teologia.
Dopo San Vitale, Sant’Apollinare Nuovo, il Battistero neoniano e il Museo Arcivescovile quest’anno si è pensato di organizzare le serate d’arte e di preghiera a Sant’Apollinare in Classe (l’ultimo è in programma mercoledì 8 agosto alle ore 21.30), una chiesa straordinaria per la sua bellezza artistica e architettonica, che celebra la chiesa ravennate nella figura del santo protovescovo Apollinare il cui ritratto compare maestoso, come buon pastore in mezzo al suo gregge ‘ così già lo aveva ricordato Pietro Crisologo nel famoso sermone 128 ‘ al centro del catino absidale.
Questa basilica, consacrata dall’Arcivescovo Massimiano nel 549, risente del clima teologico del tempo che a Ravenna aveva visto contrapposti ariani e ortodossi. La grande croce gemmata è una solenne professione di fede in Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, figlio di Dio Salvatore.
Lungo il braccio verticale della croce possiamo leggere, in greco in alto, la parola pesce, acrostico usato dalle prime comunità cristiane per dire la propria fede in Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore e in latino, in basso, l’espressione Salus mundi, Salvezza del mondo. Il braccio orizzontale presenta le lettere apocalittiche alfa e omega a significare che il Cristo è principio e il compimento di tutta la creazione.
La grande croce inoltre si inserisce in un discorso più ampio che trae spunto dal brano evangelico della trasfigurazione: la croce gemmata, sole al centro di un cosmo luminoso di numerose stelle, è il Cristo trasfigurato. Mosè ed Elia, compaiono tra le nubi teofaniche; Pietro, Giacomo e Giovanni sono simboleggiati dalle tre pecorelle poste ai piedi della croce: a destra il principe degli apostoli, alla sinistra i due figli di Zebedeo.
Dal cielo, al centro del catino, è la mano del Padre, mano che è voce di compiacimento nel Figlio, l’amato (cf. Mt 17, 1-8).
Sotto al Cristo/croce gloriosa Apollinare, vestito solennemente per la liturgia, partecipa del mistero pasquale della trasfigurazione nella celebrazione dell’Eucarestia. Egli è in mezzo al suo gregge e come buon pastore custodisce la chiesa di Ravenna.
Giovanni Gardini
Commissione diocesana d’arte sacra
giovannigardini.ravenna@gmail.com