Il Card. Tonini ricorda Don Matteo Solaroli

Il Card. Tonini ricorda Don Matteo Solaroli
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 30/2012
 
Don Matteo Solaroli Un Prete Eccezionale
E’ trascorso oramai un anno dalla morte di Mons. Matteo Solaroli, indimenticato Sacerdote della nostra Diocesi, che ci lasciava il 6 agosto del 2011. Nell’invitare tutti i Lettori alla Santa Messa in suffragio di Don Matteo, che sarà celebrata lunedì 6 agosto nella chiesa dell’Opera di Santa Teresa del Bambin Gesù a Ravenna, pubblichiamo di seguito un intervento del Cardinale Ersilio Tonini, il quale conosceva bene Don Matteo. Il Cardinale, inoltre, accompagnò Don Matteo amorevolmente, negli ultimi giorni della sua vita, sino all’incontro con il Padre.
 
‘Un anno fa è morto Mons. Matteo Solaroli. È stato Direttore dell’Opera di Santa Teresa del Bambin Gesù dal 1989 fino al 2010, quando ha lasciato il timone a Don Paolo Pasini. Dopo la morte di mia madre considero la morte di Don Matteo l’evento più traumatico a cui ho dovuto fare fronte. Don Matteo era un uomo eccezionale e un prete straordinario, una figura che mostrava come la potenza della grazia di Dio operi nelle persone. Un uomo che ha seguito la strada del fondatore dell’Opera Mons. Lolli e del successore Mons. Zalambani, e che lo ha fatto fino in fondo. Lo considero in un certo senso un vero e proprio cofondatore dell’Opera. Don Matteo riusciva ad animare l’intera comunità diocesana, facendo di Santa Teresa il fulcro di tutta la vita della diocesi, rimanendo però sempre nel nascondimento, nell’ombra. Mandava avanti progetti su progetti, senza però mai voler apparire, senza mai voler essere in prima fila. Vero è che rispetto a Mons. Zalambani ha avuto forse più visibilità, è in un certo senso emerso di più, perché ha guidato l’opera in anni in cui la Chiesa si è trovata a dover fronteggiare problemi mai affrontati prima. E ha dato prova di essere una persona eccezionale. Un prete che sembrava conoscere solo le cose normali, un prete che non sembrava al primo sguardo avere niente di speciale. Ma che ha dimostrato con le opere che la grazia di Dio è davvero potente. Come ci ha abituato bene la nostra Chiesa! Un solo esempio: c’era un giovane che era sempre in studio con lui, era un ragazzo un po’ limitato, con qualche problema; Don Matteo l’ha trattato come se fosse il suo ‘aiutante di bordo’, il che voleva dire una carità… Tutto questo fa vedere aspetti che tu non hai conosciuto prima, e ti consentono di dire che lì c’è l’opera della grazia di Dio. Io l’ho assistito nelle ultime tre o quattro notti, ho passato la notte con lui, e mi sono reso conto che c’era una potenza della grazia di Dio eccezionale. Il modo con cui ha affrontato la morte è un esempio che si legge soltanto nella vita dei Santi. Sono esempi immensi, non soltanto di bontà ma di autentica santità”.
Card. Ersilio Tonini