I Martedì di S. Apollinare: In viaggio

I Martedì di S. Apollinare: In viaggio

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 40/2011
 
Con il mese di novembre riprendono i Martedì di Sant’Apollinare promossi dall’Ufficio Cultura della Diocesi di Ravenna che, per questa sessione autunnale, affronteranno il tema del viaggio.
Aprirà gli incontri, che come sempre avranno luogo al Cinema Corso alle ore 21, lo psicologo Claudio Widmann (8 novembre: ‘Dentro noi stessi’) e, a seguire, si succederanno il geografo Franco Farinelli (15 novembre: ‘Per le vie del mondo’) e il chimico Vincenzo Balzani (22 novembre: ‘Con la scienza’).
Claudio Widmann, psicologo junghiano e docente, dal 1978 lavora a Ravenna come libero professionista. È autore di diversi saggi, fra i quali segnaliamo ‘Il viaggio come metafora dell’esistenza’, un lavoro che sembra essere tagliato per i nostri incontri.
Franco Farinelli è ordinario di geografia all’università di Bologna e ha insegnato in diverse università italiane e straniere fra le quali Los Angeles, Berkeley, Ginevra e la Sorbona di Parigi, proponendo un concetto di geografia che spazia dai confini geografici a quelli umani.
Vincenzo Balzani è chimico e professore emerito dell’Università di Bologna con al suo attivo più di seicento lavori pubblicati in massima parte su riviste internazionali. Alla ricerca scientifica affianca un’intensa attività di divulgazione sulla chimica e più in generale sul rapporto scienza e società. A tal proposito ha scritto un saggio dal titolo ‘Energia per l’astronave terra’ che ha ricevuto recentemente il premio Galileo per la divulgazione scientifica.
Come si può dedurre dal curriculum dei relatori, il tema del viaggio non è stato declinato solo tenendo conto del dato più concreto e realistico, ma è stato inteso anche in senso simbolico, come mezzo di conoscenza e di ricerca.
Il viaggiare è ormai diventata una dimensione tipica dei nostri tempi, perché mezzi sempre più sofisticati consentono spostamenti rapidi e sicuri un tempo impensabili, ma considerando il nostro ‘andare’ si ha anche la sensazione che il viaggio possa rappresentare una fuga da noi stessi o comunque un tentativo di allontanarsi dalle preoccupazioni quotidiane. Dall’Odissea di Omero in poi, molti poeti e scrittori hanno trattato il tema del viaggio non tanto e non solo come spostamento fisico nello spazio e nel tempo quanto come tentativo di confrontarsi con altre esperienze o di recuperare dimensioni dimenticate. La vita stessa è un viaggio, perché l’idea del movimento evoca un aspetto complesso e profondo dell’esistenza umana ed è solo viaggiando che si dà voce alla parte più profonda e nascosta di noi che chiede di uscire fuori. Viaggiare, inoltre, permette di conoscere gli altri, di capire tradizioni e culture diverse. E come diceva Oscar Wilde: ‘solo facendo un viaggio si capirà perché lo si doveva fare e se qualche volta è difficile partire, perché l’abitudine, il dovere, gli impegni, la mancanza di tempo, il dubbio, le aspettative delle altre persone sembrano ostacoli insormontabili, non dimentichiamo che c’è solo una cosa peggiore del viaggiare, ed è il non viaggiare affatto’.
Romina Rondi