Visita pastorale a Sant’Agata

Visita pastorale a Sant’Agata

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 40/2011
 
Quando un vescovo incontra un territorio
La formula è antica, ma la sua forza è piena di presente. ‘Visita Pastorale’: due parole per dire un Vescovo che incontra un territorio e le energie che quel territorio specificano e rendono più ricco.
Ho avuto il privilegio di trovarmi alle spalle di Mons. Verucchi durante il suo itinerario in mezzo alla comunità della antica chiesa di Sant’Agata Maggiore e ne sono rimasto colpito: ho conosciuto più persone e istituzioni e ho partecipato a momenti di incontro tanto ricchi, che non ricordo di aver mai sperimentato in così stretto volgere di tempo.
Il programma della Visita Pastorale si è snodato tra il 26 ed il 30 ottobre scorso: un calendario fatto di visite, incontri, liturgie parrocchiali fino alla solenne Eucaristia, alla sua conclusione, nella basilica intitolata alla celebre martire di Catania.
Si è iniziato mercoledì con la visita alla anziana suocera di Rino e a tutta la famiglia, animatori del Movimento Apostolico Ciechi e dopo la visita agli uffici dell’Unione Italiana Ciechi, dove siamo stati messi a conoscenza delle iniziative di formazione su computer che hanno scheda vocale, in tal modo guidando i non vedenti ai programmi desiderati. A pochi passi di distanza dal Liceo artistico siamo stati ricevuti all’interno della Casa di riposo ‘Santa Chiara’ che accoglie una sessantina di ospiti e per l’occasione Mons. Verucchi ha benedetto un altarino fiorito ricavato in una stanza accanto al grande e confortevole salone comune. In seguito ci siamo affacciati nel cortile della scuola ‘Tavelli’ e le emozioni si sono fatte più rapide, come gli incontri coi bambini inevitabilmente generano. Primi,  i piccolissimi della materna, a cantare benvenuto ed evviva, in una atmosfera calorosa, con le suore in nero e sopra un grembiulone bianco e con le dade a dare il ritmo all’incontro. Il Vescovo ha chiacchierato con loro e felice è corso quel pensiero che ci ricordava come cento anni separassero la signora anziana incontrata in Santa Chiara, dai piccolissimi della scuola materna. Poi sono stati i bambini delle elementari e quelli delle medie inferiori ad accelerare il ritmo: un faccia a faccia intenso,’da prestazione agonistica’, come ha confessato a noi Mons. Verucchi: 450 ragazzi non sono pochi da affrontare anche per un Vescovo forte come lui.
Alle 21 l’assemblea parrocchiale della Comunità in basilica. Difficile farne risentire l’intensità e quel sentimento di concordia dei cuori che ci avvolgeva nella penombra tra presbiterio e le prime file dei banchi. In questa Assemblea, che il Vescovo aveva incorniciato con alcune letture tratte dagli Atti degli Apostoli, dai Salmi e dalla lettera di Paolo ai Corinzi, il dialogo del Pastore con il suo gregge si è fatto preciso e mirato in profondità, riguardando la identità delle comunità parrocchiali di oggi che più che mai debbono e possono assomigliare alla ‘Prima Parrocchia’ impiantata da Gesù a Gerusalemme. Una sorta di lezione magistrale,quella del Vescovo,  di notevole intensità e forza persuasiva.
Poi è stata la volta di Don Giuliano, il Parroco amato dalla sua gente, che ha presentato lo stato di salute della Parrocchia e, a seguire, un nutrito scambio di
opinioni tra tutti i presenti. In tarda serata abbiamo guadagnato le nostre abitazioni con l’impressione di essere diventati più forti e sicuri.
Giovedì  l’incontro religioso del Vescovo con la Comunità delle Suore Tavelli e venerdì l’ultima tornata: visita agli uffici di un grande studio leader in campo finanziario e legale. Alle 17 la Santa Messa celebrata insieme alle rappresentanze dei Movimenti e Gruppi guidati spiritualmente da Don Giuliano: Mac, Cif, Aimc, Adp, Artiglieri e Bersaglieri. E, ancora una volta, la sottolineatura del Pastore circa la ricchezza delle diverse vocazioni che lo Spirito suscita in mezzo e dentro di noi, perché ciascun gruppo sia ben incardinato nella società ma con lo sguardo sollevato in alto, nella imitazione del Cristo, perché solamente se sono uniti, i diversi carismi contribuiscono a mantenere luminoso l’abito che ci è stato consegnato il giorno del Battesimo.
La Visita è finita e dagli sguardi appagati e dai sorrisi che ci siamo scambiati, mi sono convinto che i frutti non mancheranno.
Domenica 29 ottobre una chiesa gremita per la Solenne Eucaristia ha salutato con partecipazione e riconoscenza il Vescovo che ci ha incontrati con la consueta umanità e l’apostolica sapienza: perché nessuno come lui, il Pastore, ha facoltà di  conoscere il proprio gregge.
Gianni Morelli