Corpus Domini 2012

Corpus Domini 2012
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 23/2012
 
Siamo ormai alla conclusione dell’Anno Pastorale. La tradizionale Processione del Corpus Domini a Ravenna, a cui sono invitate tutte le Parrocchie di Città è uno degli ultimi appuntamenti previsti in agenda. Giovedì scorso, 7 giugno, Parroci, Sacerdoti provenienti anche da altri Vicariati, Religiosi/e, Seminaristi, Laici aspiranti al Lettorato, Accolitato, Diaconato Permanente, Gruppi, Movimenti e Associazioni e tanti altri fedeli, si sono ritrovati alle ore 20.45 nella Basilica di San Francesco per la Celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro Arcivescovo Mons. Giuseppe Verucchi e successivamente come è consuetudine per portare Gesù Eucaristia lungo le strade della città. All’inizio della Celebrazione, abbiamo ascoltato l’esortazione accorata, rivolta ai fedeli dal nostro Pastore, ad essere vicini ai bisogni delle popolazioni dell’Emilia colpite dai tanti e recenti sismi (il primo gesto concreto è stato fatto domenica 10 giugno, nelle chiese, destinando le questue della Sante Messe alla Caritas, perché le utilizzi a favore dei terremotati); Mons. Verucchi ha poi espresso vicinanza e affetto al Santo Padre e ha pregato affinché, a partire dall’evento mondiale di Milano, si riaffermi il valore della famiglia.
Dopo l’ascolto della Parola di Dio, l’Arcivescovo si è rivolto ai fedeli, spiegando loro che Gesù, prima di morire, ci lascia due doni come espressione del Suo Amore: l’Eucaristia e il sacerdozio ministeriale. L’Arcivescovo ha affermato che l’Eucaristia è un miracolo permanente e noi siamo partecipi di questo miracolo. Ha poi spiegato gli aspetti complementari dell’Eucaristia, che è un Sacramento. L’Eucaristia contiene tutto il bene della Chiesa, è il Sacramento dell’amore, del perdono, della riconciliazione, dell’unità, della vita divina ed eterna, è il Sacramento della presenza di Gesù morto e Risorto. Non è possibile, ha ribadito Mons. Verucchi, fare a meno dell’Eucaristia! Durante e alla fine della Celebrazione Eucaristica occorrono raccoglimento, silenzio, fede, fiducia, desiderio di adorazione, di ringraziare, contemplare. Al termine della Messa, ha fatto seguito la Processione con il SS. Mo Sacramento portato dall’Arcivescovo, mentre il lungo corteo di fedeli si snodava nella notte cantando e pregando per le strade. Giunti in Cattedrale, l’Arcivescovo ha detto all’assemblea convenuta che la fede in Gesù Eucaristia non esiste in astratto. Poi è ritornato a spiegare il valore dei gesti, dei segni e degli atteggiamenti che, se vissuti bene, sono importanti. Facciamoli e viviamoli bene: con coerenza, fedeltà, amore e umiltà, affinché manifestino l’unità della comunione cristiana. Anche quelli più piccoli o che sembrano insignificanti. Indicazioni che l’Arcivescovo stesso ha portato rifacendosi a quelle scritte nell’opuscolo per Sacerdoti ed Operatori Pastorali ‘Celebrare bene – Celebrare in Comunione. ‘Entro in chiesa, vado subito a cercare il Tabernacolo, il luogo dove è presente Gesù Eucaristia. Davanti al Tabernacolo torniamo alla genuflessione! E’ il segno che manifesta il mio amore per Dio, prostrandomi per dire la mia piccolezza e la Sua grandezza. Raccomando a tutti di ricevere la Comunione in bocca. Aiutiamoci a non fare un uso sbagliato verso la particola. Ci sono troppi abusi. L’adorazione serve per assimilare l’Eucaristia ricevuta, la Parola ascoltata per assorbire il soprannaturale. Impariamo a ricevere Gesù e a vivere una vita d’amore verso gli altri’. Il gesto più significativo, ha concluso, è la vita vissuta in maniera eucaristica. Ha fatto seguito, dopo un momento di breve Adorazione, la Benedizione Eucaristica impartita dall’Arcivescovo, poi i fedeli hanno lasciato la Cattedrale certi che quel Pane è la nostra forza e il sostegno più sicuro per il nostro cammino.
Julles Metalli