Casa Famiglia Don Oreste Benzi

Casa Famiglia ‘Don Oreste Benzi’
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 24/2012
 
Sabato 23 giugno alle ore 17, presso l’ex Canonica del Santuario di Santa Maria del Torrione ‘ via Fiume Montone Abbandonato, 102, Ravenna ‘ avverrà l’inaugurazione della nuova Casa Famiglia ‘Don Oreste Benzi’, con il seguente programma: ore 17 Santa Messa celebrata dall’Arcivescovo Mons. Giuseppe Verucchi; cerimonia inaugurale con interventi delle autorità; festa con musica e stand gastronomici. Saranno presenti anche Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XIII, amministratori pubblici, autorità civili e rappresentanti di Enti, Fondazioni e Associazioni, il popolo della ‘Papa Giovanni’, la comunità parrocchiale, amici e sostenitori.
 
‘Quando hai visto, poi non puoi più far finta di niente’, diceva Don Oreste Benzi. I membri della Comunità Papa Giovanni XXIII, come Mauro e Grazia Maraldi ai quali è affidata la gestione della nuova Casa Famiglia (la seconda che nasce in Diocesi, dopo quella di Gambellara), non fanno altro che applicare questa frase: hanno visto i bisogni dei poveri e si impegnano ad aiutarli.
E’ lo stile di Don Benzi e della Papa Giovanni, la Comunità che opera da 40 anni in Italia e in altri 24 paesi del mondo: i suoi membri con spirito evangelico si impegnano a condividere direttamente la vita degli ultimi, accogliendo nella propria famiglia minori e adulti che vivono situazioni di abbandono o grave disagio, facendosi carico delle situazioni di emarginazione e cercando di rimuoverne le cause. E’ in quest’ottica che Mauro e Grazia hanno fatto un percorso, come sposi cristiani, che li ha portati prima ad avere tre figli naturali e poi ad aprire le porte della loro casa per accogliere, in affido, altri quattro minori e, infine, ad ospitare anche tre adulti che vengono seguiti in un percorso di recupero e reinserimento sociale. Tutto viene effettuato in collaborazione con i servizi sociali, che forniscono varie forme di assistenza e sostegno ai minori e agli adulti. L’incontro fra Mons. Giuseppe Verucchi e e Don Benzi, il 22 ottobre 2007, ha fatto il resto: nacque l’idea della Casa e così, grazie a diversi contributi e dopo due anni e due mesi effettivi di lavori, la ex Canonica del Torrione è ora divenuta l’abitazione che ospita Mauro, Grazia e gli altri dieci componenti di questa ‘famiglia allargata’. Accanto, lo storico Santuario continua a svolgere la sua preziosa funzione: la Santa Messa festiva, la recita del Rosario nel mese di maggio, le visite periodiche dei gruppi parrocchiali ‘legano’, non solo fisicamente, la comunità parrocchiale alla Casa ‘Don Benzi’ e ai suoi dodici componenti.
D’altra parte, quella della Casa è una ‘novità’ positiva e bene accolta dagli stessi parrocchiani. ‘Ci sono tante persone ‘ dice Grazia ‘ che fanno volontariato: chi stira, chi stende i panni, chi mantiene pulita la cucina. Per noi è un grande aiuto e noi, al contempo, cerchiamo di essere una casa-comunità aperta, dove chiunque può venire per fare un saluto, per chiedere un aiuto o un consiglio’.
 
Una vita normale
 ‘Noi non facciamo nulla di straordinario ‘ dicono Mauro e Grazia ‘. Siamo un babbo e una mamma con i limiti e le difficoltà di tutti i genitori, così come la nostra è una famiglia normale, dove non mancano i litigi, i contrasti. Cerchiamo soltanto, con lo spirito umile che ci insegna la vita comunitaria, di essere padre e madre a tempo pieno per tutti. Crediamo, però, che ogni famiglia sia un luogo naturale di piena accoglienza dell’altro’. Per sostenersi, la famiglia si basa su quanto fornito dal ‘Banco Alimentare’, su una quota fornita (e commisurata al numero di componenti della famiglia) dall’amministrazione della Papa Giovanni e sull’aiuto di tante persone, inviate dalla Provvidenza, in quanto, ‘per essere genitori a tempo pieno ‘ sia io che Mauro abbiamo lasciato il lavoro’.
Si potrebbe pensare che, comunque, non ci hanno rimesso’ la Casa è grande, ospitale, e poi, con tante persone che danno loro una mano’
‘Già, la gente potrebbe pensare così ‘ dicono ‘. Ma noi vogliamo essere chiari: questa non è la nostra abitazione, è la Casa a servizio della comunità parrocchiale, della Diocesi di Ravenna-Cervia. Noi siamo qui solo di passaggio. Come è indicato dalla Papa Giovanni, cerchiamo di vivere in essenzialità evangelica: uno stile di vita sobrio, senza sprechi, pensando che c’è molta gente che non ha nulla. Però è la coppia che incarna questo stile e lo vive in famiglia, noi non possiamo imporlo ai figli, possiamo solo indicare loro una strada da seguire, mentre garantiamo loro quanto serve per vivere, ma evitando gli eccessi’.
Don Oreste Benzi diceva che ‘per saper stare in piedi bisogna saper stare in ginocchio’ , riferendosi al valore della preghiera.
‘E’ essenziale ‘ dicono Grazia e Mauro ‘. Il Signore deve essere al centro della nostra vita, Gesù Cristo povero, servo e sofferente deve essere il riferimento. Per questo, nella cappellina che è nella Casa, ogni mattina leggiamo il vangelo del giorno. Cerchiamo poi di partecipare ad altri momenti personali o comunitari per ‘nutrire’ la nostra fede. E’ la fede in Dio che ci guida e ci sostiene e non è un caso che a livello mondiale, a rotazione e per tutto l’anno, un ‘fratello’ della Papa Giovanni faccia un’ora di preghiera per tutti i componenti della Comunità’.
Una Casa Famiglia inserita nel cuore di Ravenna, ma aperta al mondo.
‘E’ una grazia per la comunità parrocchiale e per la Chiesa di Ravenna-Cervia ‘ dice il Parroco, Don Claudio Giorgioni ‘; permetterà un diffondersi della solidarietà ma anche una forte crescita spirituale, perché i poveri, tutti i poveri, ci avvicinano al volto di Cristo’.
Fabrizio Casanova