6 – 8 maggio: 14° Assemblea Nazionale di Azione Cattolica

6 – 8 maggio: 14° Assemblea Nazionale di Azione Cattolica

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 16/2011
 
Nel nostro cammino di preparazione alla 14° Assemblea Nazionale di Azione Cattolica che si terrà a Roma dal 6 all’8 maggio, è previsto, dopo la celebrazione delle assemblee diocesane con l’elezione dei nuovi consigli diocesani, il Consiglio Regionale elettivo, che relativamente all’Emilia Romagna, s’è tenuto a Bologna il 27 marzo u. s. Per la nostra associazione hanno partecipato con diritto di voto il Presidente diocesano insieme ad altri tre responsabili.
A Bologna siamo stati accolti con generosità dalla comunità della Parrocchia di Sant’Andrea, al Quartiere Barca, retta da Don Giancarlo Lombardi, nostro assistente spirituale regionale.
La relazione principale è stata tenuta dal prof. Paolo Trionfini, responsabile nazionale del Settore Adulti, aperta con una citazione tratta da ‘Le petit Prince’ di Saint-Exupéry: ‘Il nostro compito non è prevedere il futuro,ma assicurarci che ci sia’. Il compito per l’Azione Cattolica è ‘guardare al futuro con la speranza nella presenza del Signore nella vita degli uomini’.
Trionfini enuncia tre elementi critici presenti in questo nostro tempo: il primo riguarda la generazione adulta che ha scaricato la sua responsabilità sui giovani; il secondo riguarda la mancanza di un progetto di vita negli adulti, per questo decadono a livello superficiale tutti i legami e le relazioni; il terzo è la crisi nelle comunicazioni umane, anche se quasi tutti siamo ‘interconnessi’.
Ma che significa per un adulto essere ‘responsabile’?
Prima di tutto significa ‘rispondere a una chiamata’, prendersi cura di chi non ha ancora il dono della fede, essere pertanto testimone credibile del Vangelo nella vita quotidiana; essere corresponsabile nel costruire la Comunione.
Quali sono gli aspetti del patrimonio associativo che ci possono permettere di affrontare il futuro? Paolo Trionfini ne ha presentati quattro:
– Formazione integrale che abbraccia tutto l’uomo e tutti gli uomini non solo perché il cammino deve passare per tutte le fasi della vita, per tutte le condizioni di vita, ma soprattutto perché accompagni tutte le dimensioni dell’umano in tutta la sua ricchezza e complessità. Se l’educatore per eccellenza è Gesù, dobbiamo tenere conto anche del fallimento educativo come per il giovane ricco.
– Dialogo tra generazioni significa anche essere associazione unitaria, che non è solo creare appuntamenti comuni. L’unitarietà passa nelle nostre associazioni? Cè dialogo tra generazioni? Nelle realtà parrocchiali l’associazione c’è nella sua interezza ?
– Vocazione Ecclesiale dell’associazione, per definirla si ricorre a termini quali ‘sinergia’ e ‘rete’ ma sono termini mondani quando i termini costitutivi dell’associazione sono: ‘legami di comunione’ e ‘ecclesialità’; in altro caso rischiamo di essere delle agenzie di servizi. In ordine alla sfida educativa non ce la si può fare se non dentro a un tessuto di comunione che vive una esperienza comune.
– Responsabilità come vocazione, la parola responsabilità racchiude in sé la vocazione, dall’origine latina ‘rispondere a una chiamata’ è importante quindi che la nostra associazione sia un far crescere le vocazioni e non tanto i servizi volontaristici.
Al termine della relazione di Trionfini tutti i 105 delegati presenti hanno votato per il nuovo consiglio regionale dell’Emilia Romagna e hanno scelto i delegati all’Assemblea Nazionale, tra i quali è stata eletta la nostra Annalisa Ricci.
Maurizia Bubani