Cari presbiteri e diaconi – 8 aprile 2020

Ravenna, 8 aprile 2020, mercoledì santo.

Cari presbiteri e diaconi,

quest’anno non potremo celebrare la Messa Crismale con la sua bella liturgia, il raduno di tutto il nostro presbiterio e della comunità dei diaconi, non ci sarà nemmeno l’appuntamento del dopo–messa intorno ad una mensa meno sacra ma altrettanto calda e fraterna (al ristorante!).

Stiamo attraversando un tempo di “deserto” vero, con la fatica della solitudine, della paura, della ricerca di nuovi metodi per incontrare la gente e sentirci utili, per consolare, aiutare, assolvere. Il tempo del deserto è caratterizzato da due aspetti: la totale precarietà e la totale dipendenza da Dio. Sono due aspetti forti della vita spirituale di ciascuno di noi, soprattutto perché abbiamo lasciato tutto per seguire il Signore Gesù e metterci al servizio della sua Chiesa.

Il silenzio del deserto favorisce anche il sorgere dei pensieri. Ne vorrei indicare alcuni esempi e anche trarre alcune indicazioni per il futuro della nostra Chiesa e della nostra azione pastorale, visto che molto sarà nelle nostre mani di presbiteri e diaconi anche nei prossimi anni.

Ho sentito da molti di voi in questi giorni una preoccupazione riguardo alla vita parrocchiale dei prossimi mesi, quando si riaprirà lentamente la possibilità di incontrarci, di celebrare insieme Eucaristia e sacramenti, di ripartire con la catechesi e la formazione: verrà ancora la gente a messa o si accontenterà delle televisione? Farà ancora riferimento a noi ministri ordinati? Le domande alla fede di questi giorni, avranno trovato risposte o avranno raffreddato gli animi? La chiusura in casa e la paura dei vicini oltre che degli estranei, metteranno in crisi la carità, l’accoglienza, gli impegni delle comunità verso gli altri? La preghiera in casa, la lettura della Parola di Dio che abbiamo consigliato, sarà partita davvero e avrà fatto riscoprire il senso della “chiesa domestica” o sarà rimasta lettera morta?

Altre domande saranno sorte anche a voi. Qualcuno si sarà messo forse in crisi. “Tutto è sospeso o rimandato”, non possiamo fare nulla! Situazione di prova e di vero deserto quaresimale, che ci assimila ai cristiani che vivono in alcune terre di missione, o a quelli che vivono nella persecuzione, nella guerra, nella povertà… anche se noi stiamo molto meglio!

Tutti vogliamo però che questa non diventi un’occasione persa. E mi chiedo con voi: e se questa fosse invece una possibilità che ci viene data di ripensare alcuni aspetti della nostra vita personale di ministri e delle nostre comunità? Per esempio:

la Liturgia e la preghiera: la celebrazione della Messa quanto peso ha e dovrebbe avere nella nostra proposta pastorale? Se non c’è la Messa, quali altre vie e mezzi per vivere e nutrire la vita cristiana? Quanto dovremo puntare sulla preghiera personale e in famiglia, magari aiutati da quei mezzi che spesso sono solo occasione di svago e di perditempo (TV e internet)?

La Famiglia: le famiglie sono state costrette a ripensare l’organizzazione della vita quotidiana, del rapporto tra i tempi delle relazioni educative e affettive e i tempi del lavoro, a cosa dare priorità. La nostra pastorale familiare parrocchiale potrà ricavare da tutto ciò indicazioni per il futuro?

Il rapporto Clero – Laici: la sospensione delle celebrazioni liturgiche ha forse messo in discussione la centralità o superiorità del sacerdozio ministeriale, ma ha anche permesso la valorizzazione del sacerdozio battesimale dei laici? Molti preti si sono sentiti quasi come “inutili”, oltre che soli. Alcuni hanno moltiplicato i contatti telefonici o con altri mezzi, per sostenere la relazione coi loro fedeli, altri hanno proposto qualche atto devozionale magari ripescato dal passato. Nel mondo di oggi come è bene che si rapportino i fedeli laici coi loro ministri ordinati, per alimentare la loro fede e ancor più la loro speranza? Cosa deve cambiare per una Chiesa più comunione e più missione? Gli Atti degli Apostoli e le lettere di Paolo hanno dei modelli di comunità che ci possono illuminare?

Il rapporto Stato Chiesa: con la chiusura anche delle nostre celebrazioni comunitarie per decreto governativo, ci si è chiesti se viene violato il principio della libertà religiosa. Quale è il giusto rapporto tra Stato e Chiesa: stiamo al Concilio (GS 76) o semplicemente vogliamo mano libera nelle nostre attività religiose (anche per i musulmani)? Queste decisioni costituiranno un precedente per il futuro?

La Pastorale sociale: il sistema sanitario nazionale ha rivelato diversi limiti, di fronte però ad una grande e quasi eroica dimostrazione di abnegazione e generosità dei suoi operatori, a partire da medici e infermieri: per il futuro quale apporto in proposito potrà dare la tradizione di pastorale della sofferenza e dei malati? Quali impegni e testimonianze per i cristiani laici che operano nel settore sanitario o socio – assistenziale?

Il nostro sistema economico italiano, europeo e internazionale sarà certamente colpito dalle conseguenze della pandemia. Come le Comunità cristiane potranno sostenerlo e quali indicazioni potranno venire dalla Dottrina Sociale della Chiesa: rinnovamento dei rapporti tra forti e deboli, ricostruzione delle economie deboli, bene comune prima del bene dei gruppi finanziari o del bene esclusivamente nazionale… e andando oltre le fazioni politiche litigiose e inconcludenti, ma salvando la democrazia? Il tema dell’Europa unita e la ricerca “dell’unità del genere umano”, compito primario della Chiesa (LG 1), come ci vedrà impegnati?

Una delle belle esperienze di queste settimane è una solidarietà e un’attenzione alla salute e alla persona dell’altro (soprattutto i malati, gli anziani, quelli in quarantena) che ci hanno fatto vedere come la solidarietà sia un valore diffuso tra credenti e non credenti: potremo far crescere questa necessaria nuova fraternità tra tutti, oltre ogni barriera culturale o etnica e ogni pregiudizio, con stile evangelico? Accoglieremo anche i nuovi poveri del coronavirus, come i poveri di sempre, o con una carità più consapevole e efficace?

Sono domande che condivido con voi in questo Giovedi santo 2020 segnato dalla pandemia. Non possiamo celebrare insieme la messa crismale, che rinviamo al prossimo anno pastorale, ma continuiamo a camminare insieme, aiutandoci gli uni gli altri con l’amicizia e la fraternità sacerdotale di sempre. Cerchiamoci, ascoltiamoci, confidiamoci tra noi: le cose belle, ma anche le cose faticose, se condivise aumentano di valore e diminuiscono di peso! Soprattutto manteniamo viva la “corona” di preghiere che ci lega tra noi e col Signore Gesù, nostro Dio e nostro Salvatore. E con Maria, madre della Chiesa per volontà di Gesù sulla Croce.

Infine cari presbiteri e cari diaconi, preghiamo per le vocazioni: quelle che ci sono già (tutti ne abbiamo bisogno per la fedeltà e la perseveranza), quelle che sono in formazione, quelle che verranno! La nostra santità personale, la nostra fraternità, la nostra passione perché il Vangelo cresca, aiuteranno i giovani a cercare e amare il Cristo Vivo e a seguirlo.

Buona Pasqua di Risurrezione!                                                      +Lorenzo, Arcivescovo

 

Allego alcuni dati che riguardano la situazione del nostro clero diocesano e religioso.

A) Dati presbiterio e diaconi al 8 aprile 2020

PRESBITERI DIOCESANI :   59  in attività pastorale (12 hanno celebrato il 50°, sono over 75)                                                     

+ 10 a riposo:  6 in diocesi: 4 Fuori Diocesi

PRESBITERI RELIGIOSI: 21 (6 parroci, per 6 parrocchie)

PARROCI ATTUALI : 40 (dioc.) + 6 (relig.) =  46 parroci per 87 PARROCCHIE

8 presbiteri sono incardinati ma in servizio fuori diocesi: 1 missionario fidei donum in Perù (d. Stefano Morini), 3 Svizzera, 1 Germania, 2 Italia, 1 Colombia

DIACONI Permanenti: 11 + 2 (a riposo)

SEMINARISTI: 2 in Seminario Regionale (BO), già diaconi; 1 studente in Propedeutica a Faenza

(Presbiteri dimessi dallo stato clericale e con dispensa dal celibato dal 2013 al 2019: G. Desio, W. Wojcinski, G. Passarella, S. Bucci, M. Balelli, M. Righetto, N. Litvin)

 

B) ANNIVERSARI DI ORDINAZIONE (MESSA CRISMALE) 2020

25°      Don Ugo Berti                        25.11.1995

50°      Don Bruno Gallerino              08.03.1970

60°      Don Giuseppe Pozza              24.07.1960

61°      Don Marco Cavalli                 22.07.1959

Don Luigi Giovannardi          22.07.1959

62°      Don Mario Bertini                  28.06.1958

Don Francesco Ceccotto        20.09.1958

63°      Don Agostino Ballina             21.07.1957

Don Paolo Trentini                 21.07.1957

64°      P. Vittorio Tordi ofmconv     08.07.1956

65°      Don Giovanni Montanari       09.04.1955

66°      Don Isaia Rossi                      25.06.1954

68°      Don Giuseppe Battello           29.06.1952

08-04-2020