Carissimi genitori, cari ragazzi – 12 aprile 2020

Carissimi genitori, cari ragazzi,

mai come in questi giorni siamo chiamati a riscoprire la bellezza della famiglia come «Chiesa domestica». La Chiesa, come il Signore ci ha detto, c’è anche quando solo due o tre persone sono riunite nel suo nome (Mt 18,20), perché Gesù è presente in mezzo a loro.  Certo, possiamo rivolgerci a Lui nel segreto della nostra stanza (Mt 6,6), ma se lo facciamo insieme, in famiglia, c’è anche la dimensione della comunità, che ci permette di fare esperienza di comunione.

In famiglia continuamente ci riuniamo e viviamo quelle situazioni che ritroviamo anche durante la Messa: ci ascoltiamo, gioiamo, ci chiediamo scusa, ci diciamo «grazie», condividiamo preoccupazioni e difficoltà, ma soprattutto, ci sediamo attorno alla stessa tavola e mangiamo lo stesso pane.

Intendiamoci: niente può sostituire l’intensità dell’incontro che si può vivere con il Signore nell’Eucaristia, dove c’è la sua presenza sacramentale, non abbiamo nulla di più prezioso della Messa. Abbiamo una forte nostalgia della messa della domenica! Ma in questi giorni in cui siamo chiamati a stare in casa, eccoci pronti a vivere il nostro essere Chiesa come «Chiesa domestica», incontrando il Signore in altri modi: nella Parola di Dio, nella preghiera personale e comune, nella carità con i più prossimi, i familiari.

Questo sussidio – preparato, su mia richiesta, dal nostro Ufficio Catechistico Diocesano – intende essere una proposta di preghiera per accompagnare la famiglia – con i bambini e i ragazzi – a vivere con intensità la Settimana Santa 2020. Qualunque sia la nostra situazione, le circostanze o il contesto, è sempre la Pasqua del Signore che vogliamo celebrare, cuore e centro della fede cristiana! Così scrive Papa Francesco nel suo documento «Evangelii Gaudium» a proposito della Resurrezione di Cristo:

«la sua risurrezione non è una cosa del passato; contiene una forza di vita che ha penetrato il mondo. Dove sembra che tutto sia morto, da ogni parte tornano ad apparire i germogli della risurrezione. È una forza senza uguali. […] Nel mezzo dell’oscurità comincia sempre a sbocciare qualcosa di nuovo, che presto o tardi produce un frutto. In un campo spianato torna ad apparire la vita, ostinata e invincibile. Ci saranno molte cose brutte, tuttavia il bene tende sempre a ritornare, a sbocciare ed a diffondersi» (EG, 276).

In questi giorni permettiamo a Cristo di venire a cena da noi: facciamo diventare la nostra casa come la locanda di Emmaus, dove Gesù si è fermato a spezzare il pane con i suoi discepoli. E quando l’emergenza della pandemia sarà finalmente terminata, usciremo di corsa, per dire a tutti con gioia: Fratelli, si sono aperti i nostri occhi, lo abbiamo visto, Gesù è veramente risorto!

Con i miei più forti auguri a tutti voi di una Santa Pasqua di Resurrezione!

Aprile 2020

12-04-2020