Il Natale del Signore 2014 – 25 dicembre

30-07-2014
Il Natale del Signore 2014
 
Ravenna, 25 dicembre 2014
 
 
Se è vero che c’è crisi ovunque si volga lo sguardo, nell’economia, nella politica, nel lavoro, nelle situazioni familiari, nell’etica pubblica e privata… c’è anche il desiderio di uscirne fuori, di poter sperare di nuovo, di riprendersi. Cos’ha da dire il Natale in questa situazione?
 
Per noi credenti il mistero del Natale è affascinante, perché ci mette di fronte al mistero dell’amore che sa creare l’impossibile: l’unione delle nature umana e divina per ridare vita all’umanità morente, ferita dai tanti mali e dalle grettezze che ci portiamo dietro. L’Amore di Dio che aveva generato il Figlio, l’Amato, lo ha fatto nascere nella storia e ha risanato il corpo dell’umanità, avvelenato dai peccati e dagli sbandamenti di tutti. Nel Natale noi ci sentiamo rinascere, ci sentiamo amati teneramente e irrevocabilmente dal nostro Padre dei cieli, ci sentiamo rassicurati come piccoli nella braccia di un padre grande e attento a ciascuno.
 
Il mistero del Natale può dire qualcosa anche ai non credenti. Intanto è un fatto storico, che ha generato uno dei movimenti “religiosi” più importanti e diffusi in tutto il mondo: segno che ha toccato qualcosa di profondo nell’umanità di tutti, pur appartenenti a culture, etnie, tradizioni diverse!   Ne sono un simbolo i magi che vengono da diversi popoli a rendergli omaggio come Re, come Dio, come destinato a morire per amore di tutti. Il cristianesimo con le sue caratteristiche spirituali, caritative, comunitarie, culturali – al di là delle ombre e dei peccati dei cristiani –, resta la risposta alla ricerca di un senso per la vita, più completa, più alta, più rispettosa della libertà e soggettività di tutti, anche di coloro che non riescono a fidarsi.
 
Proprio a questi nostri fratelli più lontani o indifferenti, come annunciare il “mistero” del Natale con la sua gioia che prorompe, per esempio, dai racconti del vangelo di Luca? Perché l’annuncio ai poveri, agli increduli e agli oppressi di tutti i tempi ha proprio questo obiettivo: dire che nelle “tenebre” del dubbio e della sofferenza di una vita senza senso, è apparsa una grande “Luce”. «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia» (Lc 2,11-12).
 
Con la nascita di questo Piccolo, il nostro Padre dei cieli ha voluto darci un segno provocatorio che sconcerta i religiosi e può attrarre i poco credenti e gli scettici.
 
La sua Misericordia e la sua Tenerezza si sono manifestate proprio così, non in un Messia potente e dominatore, ma in un Bambino destinato ad annunciare che Dio è Amore e che la grande legge della vita è solo quella dell’“amatevi gli uni gli altri” come Lui ci ha amati. Non si può avere paura di un Dio così!
 
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Auguro a tutti, a ciascuno di voi alle vostre famiglie, ai bambini, agli anziani, agli infermi, di ritrovarsi davanti al presepe a contemplare l’Amore di Dio nel Bambino nato per noi, per salvarci dal male e per aprirci la porta della Vita che non finisce.
 
 
Buon Natale di Pace a tutti!
 
+Lorenzo Ghizzoni, Arcivescovo