Una chiesa in uscita

Una chiesa in uscita 
Dal “RisVeglio Duemila” N. 24/2017    

Proprio così. Il Grest questa settimana lo mettiamo in prima pagina. Non tanto perché è d’attualità, e nemmeno perché le parrocchie sono piene d’estate grazie a questa iniziativa che la Pastorale Giovanile organizza dall’autunno. Certo, coinvolge centinaia di ragazzi, ma anche animatori che imparano un servizio e le famiglie. Ed è un’iniziativa con numeri in costante crescita in moltissime parrocchie, grazie alla fiducia di centinaia di famiglie ogni anno. Ma forse non è nemmeno questo che vogliamo dire. Il Grest questa settimana finisce in prima pagina (e anche a pagina 7, 8 e 9 con lo Speciale che dedichiamo a quest’iniziativa nelle parrocchie) perché è una splendida immagine di Chiesa in uscita. In uscita verso le necessità delle famiglie della nostra città, al loro fianco nel difficile compiti educativo, ma anche verso le povertà e coinvolge tanti tipi di periferie. Più di 2mila ragazzi quest’estate faranno quest’esperienza, tra loro tanti stranieri e non solo cattolici. Accanto a loro 400 educatori, sacerdoti e cappellani, ma anche mamme e nonne che si sanno sempre rendere utili in tanti modi. È veramente un’esperienza comunitaria a servizio dei più piccoli e delle loro famiglie. Un’esperienza che da qualche anno coinvolge sempre più persone, come si diceva. Perché? È tutta una questione di costi, che rispetto a servizi simili sono inferiori? “Io credo che alla base ci sia anche una scelta di campo delle famiglie – ragiona l’incaricato diocesano per la Pastorale Giovanile don Stefano Bucci –. Una mamma mi ha detto che ha scelto il Grest, ad esempio, perché qui c’è meno competizione che altrove. È questione di stile”. E anche di contenuti e di fiducia nei confronti della parrocchia, per molti. Anche il prezzo incide? Può essere, ragiona nel pezzo a pagina 9, il vicario parrocchiale di San Pier Damiani, don Alain Gonzalez Valdès: “Ma mantenere bassi i contributi per le famiglie per noi è una scelta, non semplice, per arrivare a tutti”. Al Grest si cresce, quindi, tutti: ragazzi, educatori, parrocchie (che si abituano ad andare incontro elle esigenze dei più piccoli e a raccontare la fede a tutti) e anche i genitori che in tanti casi scoprono un volto giovane e nuovo della Chiesa. Per gli educatori, in particolare, è un’esperienza di equipe nella quale si ragiona insieme sul modo migliore di educare e prendersi cura dei più piccoli. Una palestra che mette in campo una serie di competenze diverse che non possono che tornare utili nel corso della vita, dal punto di vista umano, relazionale, lavorativo. Ma soprattutto è un’esperienza di Chiesa e comunità che cerca di conformarsi al Vangelo. Che quando funziona (e molte volte funziona) assomiglia a un piccolo pezzo del Regno, in Riviera.