Novena di Pentecoste

Novena di Pentecoste
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 18/2012
 
Venerdì 18 maggio alle ore 18, presso la chiesa di Santa Maria Maddalena (via C. Ricci, Ravenna), Mons. Giuseppe Verucchi presiederà la Santa Messa che darà inizio alla Novena di Pentecoste, occasione di preghiera preziosa alla quale tutti siamo invitati a partecipare.
La Novena si terrà poi tutte le sere, fino a venerdì 25 maggio, presso la chiesa di Santa Giustina (p.za Duomo, Ravenna) con inizio alle ore 20.45, mentre la Veglia di Pentecoste cittadina è prevista sabato 26 maggio alle ore 20.45 in Cattedrale. Ricordiamo che, nella solennità di Pentecoste, si fa memoria della discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli (At 2, 1-4). La Novena sarà animata, di volta in volta, da diversi Parroci, Gruppi, Associazioni e Movimenti ecclesiali.
Ci saranno durante le serate alcune testimonianze di persone impegnate in campo socio-politico.
‘Nell’ambito della scelta pastorale diocesana per l’anno 2011-2012: ‘Comunione nel cammino vicariale’ per  favorire l’educazione alla dimensione socio-politica, le serate della Novena di Pentecoste vertono su principi della dottrina sociale della Chiesa.
La dottrina sociale cattolica ha valore di strumento di evangelizzazione (cfr. Centesimus annus,54), perché pone in relazione la persona umana e la società con la luce del Vangelo.
I principi della dottrina sociale della Chiesa, che poggiano sulla legge naturale, si vedono poi confermati e avvalorati nella fede della Chiesa, dal Vangelo di Cristo’.
 ‘La dottrina sociale della Chiesa deve entrare, come parte integrante, nel cammino formativo del fedele laico. L’esperienza dimostra che il lavoro di formazione è possibile, normalmente, all’interno delle aggregazioni laicali ecclesiali, che rispondono a precisi criteri di ecclesialità (Christifideles laici, 30). La dottrina sociale della Chiesa sostiene e illumina il ruolo delle associazioni, dei movimenti e dei gruppi laicali impegnati a vivificare cristianamente i vari settori dell’ordine temporale. (Mater et Magistra, 53)
Nell’esperienza del credente ‘non possono esserci due vite parallele: da una parte la vita cosiddetta ‘spirituale’ con i suoi valori e con le sue esigenze, e dall’altra, la vita cosiddetta ‘secolare’, ossia la vita di famiglia, il lavoro, dei  rapporti sociali, dell’impegno politico e della cultura’. (Chf Laici,81)
‘La sintesi tra fede e vita richiede un cammino scandito con sapienza dagli elementi qualificanti dell’itinerario cristiano: il riferimento alla Parola di Dio. La celebrazione liturgica, la preghiera personale, l’esperienza ecclesiale autentica arricchita dal particolare servizio formativo di sagge guide spirituali, l’esercizio delle virtù sociali e il perseverante impegno di formazione culturale e professionale’.
Gaetano Storace