Migranti

 

Migranti
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 2/2013
 
Migranti. Una parola che si declina 215 milioni di volte nel mondo. Tanti sono infatti gli esseri umani coinvolti dal fenomeno. L’auspicio del Papa e della Chiesa è che essa possa anche coniugarsi con ‘fede e speranza’, secondo il tema della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2013. L’appuntamento annuale nella nostra Arcidiocesi si è svolto a Ravenna domenica 13 gennaio nella Basilica-Santuario di S. Maria in Porto con una solenne Concelebrazione Eucaristica alle ore 15 presieduta dall’Arcivescovo-Amministratore Apostolico Mons. Giuseppe Verucchi insieme a P. Pietro Gandolfi, Direttore dell’Ufficio per la Pastorale dei Migrantes e dei Marinai, Don Joaquim Tchingelesi(Angola), Don Dariusz Szymanowski (Polonia), Don Bartholomew Okechi Nwabekee, Cappellano della Comunità Nigeriana e P. Victor, sacerdote che presta servizio alla Comunità ucraina in Ravenna. In Basilica si potevano notare presenze di polacchi, nigeriani, ucraini, indiani, albanesi che hanno ben animato con i loro canti in lingua la Celebrazione. Anche le Letture in lingua polacca e inglese e le preghiere dei fedeli nelle diverse lingue presenti, hanno aiutato i fedeli a entrare in un clima di comunione e a comprendere meglio il ruolo dell’immigrato. Nell’omelia Mons. Verucchi ha messo in evidenza i tre avvenimenti che emergevano dalla Liturgia odierna del Battesimo del Signore. Il primo avvenimento ci ricorda il compito di Giovanni Battista che è quello di preparare la gente, aprire la strada a Gesù. Anche noi, ha ribadito Mons. Verucchi, abbiamo avuto nella nostra vita dei Giovanni Battista. Dobbiamo chiederci chi è stato ad aiutarci ad accogliere Gesù e poi sarebbe il caso di ringraziarli. Alle badanti l’Arcivescovo ha detto: ‘mentre fate i lavori di casa, potreste essere anche voi dei Giovanni Battista’. Le persone anziane, se amate, sono molto attente ad ascoltare qualche messaggio. Il Secondo avvenimento: Gesù entra nell’acqua, risale e si mette in preghiera. Ogni battezzato vive una vita di comunione con il Signore. ‘Fate in maniera che i vostri datori di lavoro vi lascino il tempo per andare a Messa e al mattino e alla sera ritagliatevi uno spazio per la preghiera’. Terzo: col nostro Battesimo, siamo immersi in Cristo, morto, Risorto,che perdona i peccati, fa entrare la vita divina. Siamo cristiani dal momento che siamo battezzati e siamo fratelli e sorelle. Il cattolico è in casa sua in tutte le parti del mondo quando entra in una chiesa cattolica. A livello di fede, ha ribadito Mons. Verucchi, i migranti presenti in Diocesi devono sentirsi a casa loro. Ha fatto seguito il rinnovo delle promesse Battesimali, poi l’Arcivescovo ha asperso il popolo di Dio percorrendo la navata della Basilica. Prima della benedizione finale, P. Pietro ha ringraziato Mons. Verucchi per la sua presenza annuale alla Giornata Diocesana del Migrante; lo stesso ha fatto anche un nigeriano attraverso un breve saluto, sottolineando come Mons. Verucchi li abbia saputo accogliere, li abbia amati con fatti concreti, mettendo anche a loro disposizione dei bravi sacerdoti per la Celebrazione della S. Messa ciascuno nella propria lingua e aiutandoli a mantenere le loro tradizioni.
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