L’incontro sulla Scuola Paritaria

L’incontro sulla Scuola Paritaria

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 43/2011
 
Da quando un gruppo di genitori l’hanno costituita a Milano nel 1975, l’AGeSC (Associazione Genitori Scuole Cattoliche) ha compiuto un lungo cammino e realizzato un immenso lavoro di aggregazione, formazione e informazione competente e vivace,attenta all’evolversi delle problematiche sociali ed educative, con una presenza attiva e fortemente interlocutoria nella società civile, a livello nazionale ed europeo. Trentacinque anni di storia e di ‘battaglie’, ignorate dai grandi media, per il primato educativo della famiglia, la legittima libertà di scelta per i genitori del percorso formativo dei figli più consono ai propri valori culturali e religiosi, il pieno riconoscimento della parità scolastica.
E’ stato perciò particolarmente interessante partecipare alla Conferenza organizzata dall’AGeSC e dalla Fism, giovedi 17 novembre, presso la Sala Don Minzoni del Seminario Arcivescovile di Ravenna, sul tema ‘Scuola paritaria: un bene per ognuno, una scelta conveniente, una risorsa per tutti’, con la presenza della Prof.ssa Elena Ugolini, Preside del Liceo Malpighi di Bologna e del dott. Roberto Gontero, Vice Presidente Nazionale Agesc.  Nel contesto di attuale e sempre più critica emergenza educativa – ha detto la prof.ssa Ugolini – è indispensabile ripensare con maggiore consapevolezza e senso di responsabilità la scuola come bene prezioso per tutti. Luogo della trasmissione del patrimonio culturale ed etico da una generazione all’altra, luogo dell’esperienza di ciò che è vero, bello e buono nella realtà in cui siamo immersi. Luogo di crescita non solo delle capacità e delle attitudini, ma anche della piena cittadinanza umana ed etica di ciascuno.
Se la scuola non trasmette passione per l’uomo, gusto per la bellezza e la verità, desiderio di abitare il futuro, è lontana dall’assolvere il suo compito e sarà vissuta dai nostri ragazzi, ma anche da docenti demotivati e da genitori assenti, come una prigione senza senso e senza scopo.  Non è solo la scuola ad arenarsi nelle secche dell’indifferenza e del cinismo, ma tutta la società, appiattita sulle paure del presente e incapace di desiderare e costruire il futuro. La scuola paritaria è una risorsa per tutti, un patrimonio di competenze, professionalità ed esperienza storicamente radicata sul territorio molto prima della scuola statale e per questo degna di considerazione e rispetto. E’ soprattutto una valore aggiunto per la generosa passione educativa a cui generazioni di sacerdoti, religiose e laici hanno donato la vita. E’ una scelta conveniente per i genitori che non vogliono delegare la loro responsabilità educativa, ma essere protagonisti con i docenti e i loro figli di un vero cammino formativo. L’educazione infatti è un gioco di squadra perché da soli non si educa.
Il dott. Gontero ci ha riportato alla stretta attualità, anche ravennate, ricordando le ‘battaglie’ dell’Associazione perché la scuola paritaria sia riconosciuta come una scuola della società civile, aperta a tutti senza discriminazioni ideologiche. I genitori dell’AGeSC chiedono per i loro figli e per i figli di tutti, il diritto ad una vera parità di trattamento nella scuola statale e nella scuola pubblica non statale, non ancora garantita  dalla legge italiana (n°62/2000) che, al contrario, la contraddice palesemente consentendo che il sostegno economico alle scuole paritarie sia facoltativo, provvisorio ed arbitrario. Le cifre, nella loro laconica chiarezza, sono sempre utili a comprendere meglio: 45 miliardi di euro è ciò che il governo italiano ha investito per la scuola statale nel 2010; 500 milioni di euro la cifra investita per la scuola paritaria, poco più dell’1% della spesa per la scuola statale. Se tutte le scuole parificate d’Italia chiudessero i battenti, lo Stato dovrebbe spendere 6.245 milioni di più all’anno, senza contare le spese per l’edilizia scolastica, il personale docente e non docente, ecc. Questi numeri dichiarano l’infondatezza dell’accusa, ripetutamente rivolta alla scuola paritaria, di stornare fondi essenziali alla scuola statale.
L’Arcivescovo  ha concluso la conferenza con un breve intervento. Il cammino lungo e complicato verso una effettiva parità – ha detto Mons. Verucchi – è frenato da un atteggiamento di chiusura culturale ed ideologica e con una mentalità statalista che vuole monopolizzare l’educazione scolastica, togliendo alla famiglia il diritto alla libera scelta. Questo convincimento, ampiamente sostenuto e amplificato dai media, è divenuto opinione comune diffusa.  Senza recriminazioni e lamentele, ne deriva la determinazione ancora più convinta dell’AGeSC a continuare il proprio impegno per costruire il bene comune della società civile e del sistema educativo e favorire quel salto culturale che permetta di far cadere steccati ideologici anacronistici ed obsoleti.
Marianella Marni