Lettera aperta FISM

Lettera aperta FISM

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 40/2011
 
Ritorniamo sul tema dei finanziamenti alle scuole materne paritarie del Comune di Ravenna affiliate alla Fism (Federazione Italiana Scuole Materne), pubblicando la seguente lettera aperta, che è stata inviata nei giorni scorsi a: Sindaco di Ravenna, Assessore all’Istituzione Istruzione e Infanzia Comune di Ravenna, Presidente Nazionale FIsm, Presidente Regionale Fism, Vescovo di Ravenna, Stampa locale.
Il 18 ottobre i gestori delle Scuole materne paritarie del Comune di Ravenna affiliate alla Fism si sono riuniti in Assemblea per rispondere con fermezza alle accuse e alle false informazioni che alcune sigle politiche, compresi partiti che fanno parte della maggioranza del Consiglio Comunale, cercano di far arrivare ai cittadini.
La Fism e i gestori delle Scuole affiliate rimangono allibiti ed indignati nel leggere affermazioni completamente ed evidentemente prive di ogni fondamento e restano in attesa che tali affermazioni siano smentite anche dal Sindaco, il quale ben conosce, e da tempo, la realtà e la verità.
Le scuole Fism non sono scuolette di infimo grado gestite da qualcuno che si vuole arricchire speculando sulle insegnanti e sulla qualità del servizio offerto. Si tratta di scuole che hanno ottenuto la parità e quindi pienamente rispondenti a tutti i requisiti richiesti dallo Stato perché queste scuole possano far parte a pieno titolo del pubblico sistema educativo integrato, pari quindi alle scuole dell’infanzia comunali e statali. Questo comporta il diritto a ricevere i contributi dello Stato e della Regione al pari delle scuole dell’infanzia comunali, contributi erogati nella stessa identica misura a tutte le scuole paritarie e comunali.
Le scuole Fism hanno da sempre accolto bambini anche di età inferiore ai tre anni e le sezioni primavera della Fism sono finalmente state ufficializzate ed autorizzate dalla P.A., autorizzazioni che hanno comportato sacrifici economici enormi per effettuare investimenti consistenti al fine di poter rispondere alle caratteristiche imposte dalla P.A. per le autorizzazioni stesse.
Le insegnanti devono avere il previsto titolo di studio. sono assunte regolarmente dalle scuole con contratto collettivo Fism, non volendo le scuole delegare a terzi l’aspetto educativo e pedagogico, devono obbligatoriamente seguire corsi di aggiornamento annuali e sono in stretto e continuo contatto e collaborazione con il coordinamento pedagogico Fism, il quale si confronta in svariate occasioni con il coordinamento pedagogico comunale. Tutte le scuole hanno personale in regola con quanto richiesto dalla normativa vigente in merito alle attestazioni relative ai corsi antincendio, pronto soccorso, sicurezza sul lavoro, porzionamento, alimentaristi ecc. ecc. ecc. I volontari che prestano la loro opera nelle scuole (per aspetti ovviamente non didattici) sono regolarmente iscritti al registro del volontariato regionale e quindi assicurati.
La qualità dei servizi offerti è il vanto delle scuole Fism, qualità che investe tutti gli aspetti, qualità pedagogica che è stata documentata, apprezzata e confermata in una esplicativa relazione redatta da un rappresentate del coordinamento pedagogico comunale (del Comune, non della Fism) in sede di Commissione Consiliare del Comune lo scorso gennaio, relazione che ovviamente i promotori della petizione contro i contributi comunali alle scuole Fism non conoscono (se conoscono allora mentono volutamente).
Amara meraviglia nel leggere che il Comune eroga contributi ‘come una cambiale in bianco’ senza chiedere come vengono utilizzati i fondi erogati. Se fosse questa la verità certamente i pubblici amministratori farebbero una ben magra figura, ma la verità è ben altra.
La convenzione che il Comune ha stipulato con la Fism (e che è in scadenza, ecco perché la petizione) infatti prevede rigidi obblighi di rendicontazione economica, preventiva e consuntiva, rendicontazione progettuale e dei programmi, preventiva e consuntiva, attraverso incontri fissati all’inizio e alla fine dell’anno scolastico tra le scuole e i competenti organismi comunali e attraverso la presentazione di dettagliata documentazione che riguarda le iniziative delle scuole, i programmi, l’offerta formativa, i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria in programma o eseguiti, gli incontri previsti per il coinvolgimento dei genitori e delle famiglie, i bilanci economici, ecc. ecc..
Presenti sono gli Organi Collegiali previsti dalle normative, quali Assemblea dei Genitori, Consiglio o Comitato di Gestione con genitori eletti dall’Assemblea, Collegio dei Docenti.
Le scuole sono soggette a controlli della Ausl e seguono per i pasti le tabelle dietetiche fornite dalla stessa.
Le scuole sono, giustamente, monitorate strettamente dalle Istituzioni, Stato, Regione, Comune, Provincia, Ausl, che richiedono periodicamente ogni tipo di informazione possibile in merito agli immobili, agli insegnanti, ai volontari, ai bambini frequentanti, agli spazi, agli orari.
Le scuole Fism presenti nel Comune di Ravenna accolgono oltre 1.100 bambini e si avvalgono del lavoro di circa 200 insegnanti.
Le scuole Fism non accolgono solo bambini ‘esclusi dal servizio pubblico’(e meno male che qualcuno li accoglie) o obbligati poiché nel paesello non c’è altra scuola (e se questo provoca tanta rabbia in qualcuno perché quel qualcuno non si adopera per provvedere diversamente?), ma accolgono anche bambini le cui famiglie hanno scelto in piena libertà il metodo educativo più rispondente alle loro aspettative e ai loro ideali. Ed è proprio la laicità dello Stato, ed è proprio la democrazia, quella vera, che permettono la libertà di scelta educativa, concetto questo che evidentemente a qualcuno provoca gran irritazione.
Le scuole Fism sono presenti nel territorio da secoli e collaborano attivamente con la P.A. nel rispetto, reciprocamente dovuto, dell’offerta formativa e pedagogica e del servizio alle famiglie.
Per questo motivo ogni scuola va sostenuta indipendentemente da dove si trova e della presenza o meno di scuole comunali o statali nelle vicinanze, a garanzia di quella libertà di scelta sancita dalle nostre leggi ed è per questo che la convenzione prevede contributi identici per ogni scuola o sezione. Senza i contributi, anche quelli modesti erogati dal Comune, le scuole sarebbero costrette a chiudere, non avendo fini di lucro e avvalendosi dei contributi per mantenere contenute le rette a beneficio delle famiglie.
I 700 mila euro all’anno (tra l’altro cifra gonfiata), che i promotori della petizione sbandierano come buttati via dal Comune di Ravenna, sollevano il Comune da un costo circa dieci volte superiore se dovesse essere costretto a farsi carico dei bambini che frequentano scuole Fism e giustizia vorrebbe che i promotori della petizione facessero ben presente anche questo aspetto ai cittadini, per non parlare dei costi relativi agli spazi e agli immobili che servirebbero per ben oltre 1,000 bambini. E’ ovvio che le scuole Fism devono contare sulle rette, come farebbero altrimenti? I contributi coprono una piccolissima parte dei costi che le scuole sostengono, come ben sa il Comune che conta sugli stessi contributi dello Stato e della Regione e che sopporta perdite pesantissime per il servizio offerto. I genitori dei bambini che frequentano le scuole Fism pagano le tasse come tutti i cittadini e come tutti contribuiscono quindi al servizio educativo offerto dal Comune, anche le scuole Fism chiudono in perdita ma le perdite restano a carico dei gestori.
La scelta di rette calibrate o non sul reddito non è un problema dei promotori della petizione, le scuole Fism accolgono anche bambini le cui famiglie non possono pagare la retta, applicano sconti a chi ha bisogno e non ci si premura di rendere pubblica questa situazione. Vengono accolti bambini di ogni razza e religione, abili o diversamente abili, bisognosi e non bisognosi.
Si constata quindi che è solo il pregiudizio ideologico di qualcuno ad offuscare, rendere rabbiosi, offendere tante famiglie e tante insegnanti, ad essere incapaci di dialogo e confronto, a fornire informazioni false, tendenziose, superficiali, prive di ogni preventivo esame e controllo.
Le scuole Fism in Italia sono ben ottomila e sono nate fin dal 1800 quando non esisteva alcun altro tipo di scuola materna, sono nate dall’impegno e dalla fatica di sacerdoti e suore e sono state capaci di evolversi continuamente nel tempo tanto da poter essere riconosciute paritarie a tutti gli effetti, paritarie e quindi anche pari nella dignità che deve essere loro riconosciuta a tutti i livelli.
Con buona pace della signora Pavirani, del Sel, Uaar e Psi di Ravenna.
I Dirigenti delle 15 Scuole dell’Infanzia e delle Sezioni Primavera affiliate alla Fism del Comune di Ravenna