Legge di mercato

Legge di mercato

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 2/2012
 
Le leggi di mercato, vengono considerate scientifiche ineluttabili, da rispettare come il diritto, quasi una divinità (Molok), non discutibile. Le analisi le variazioni di tempi e metodi, vengono interpretate da guru, considerando che tutto deve sottostare solo al profitto, per cui le competizioni hanno lo scopo di premiare chi più ha e chi approfitta oculatamente di accumulare ancor di più, speculando bluffando ed anche barando come se le merci, il denaro, il mercato stesso fosse a servizio esclusivo ed a disposizione del giocatore più scaltro. Se ottieni fiducia (affidamento) divieni anche rispettoso (accumuli quella paura) di chi non ha in presenza di chi può. Si innesta un circolo vizioso che, camuffa il prestito rivestendolo (mascherandolo) di favore (concessione) che sempre poi diviene usura, strozzinaggio (ricatto) più o meno legalizzato. Come una religione la legge di mercato viene insegnata e ritualizzata in ambienti riservati, ovviamente agli esperti omologati a gestire le liturgie. Le banche, confraternite di chi gestisce il denaro corrente, del ricco e del povero chiaramente, aprono templi o tempietti ovvero le borse e i borsini. Tali luoghi sono riservati, lussuosi, felpati’ ai piani superiori accessibili ad élites di iniziati. Nelle ampie hall chiassose apparentemente sconvolte, la servitù abile ed attrezzata si dimena secondo un rituale e sacrifica immolando al dio danaro fortune notevoli, a volte immense, frantumate in obbligazioni ed azioni (titoli), che inondano e fecondano capitali immensi, oppure producono siccità o addirittura incendi che devastano, bruciando prosperità che diventano cenere. Tutto questo, fortuna o desolazione, avviene anche in frazioni di tempo che sfuggono, balenando catastrofi economiche. Negli acquitrini o tra le fiamme, i poveri patiranno più miseria. Le borse allargheranno o stringeranno i cordoni e la vita continuerà più stentata e grama per i tanti e più cinica e soddisfatta per ‘quei’ pochi. Generalmente nelle acque torbide si sprigionano gorghi (aggiotaggi) di speculazioni disoneste e illecite in cui le piovre multitentacolari (eminenze grigie) sguazzano, accalappiano, avvinghiano, succhiano, stritolando (strozzinaggio) chiunque incappa tra le loro spire senza scrupoli, trascinando nelle profondità fallimentari dove si sparisce, sconvolti, disperati e dimenticati.
Esiste però volutamente ignorata una Borsa Celeste che ha ed offre titoli con quotazioni non precarie ed effimere con un valore non venale ma reale, che non subisce oscillazioni nel tempo’ infatti sono collocate e custodite nell’eternità. Si può realizzare il massimo senza temere crolli pilotati, basta prenotare. Non esiste modulistica, tariffari, procedure tabelle, tassi, coupons, non esistono limiti a volte sono sufficienti desideri e buon senso con tanta buona volontà, dichiarando non con lettere di intenti, ma con retta intenzione a Lui il proprio ‘reddito’ consapevole o anche presunto con fiducia sopra tutto, sempre in Lui soltanto Lui. Ingresso libero’ non è mai troppo tardi né, troppo presto, ogni momento Lui è disponibile dovunque. Non compra e non vende, accetta quel che hai nel sacco. Lui sa riciclare, garantisce misericordia, ti guarda negli occhi, gradisce pentimenti sinceri e dopo aver constatato la onesta fedeltà, la incentiva immediatamente con premi consistenti. Se Lui ti dice ‘servo inutile tu sei’ non temere, è vero! Se ti dice ‘vieni servo fedele’ la tua fede ti ha salvato’, hai acquisito un lasciapassare che convalida il tuo investimento nella Celeste Borsa. Per sottoscrivere non esistono moduli, schede o codici né segreti né palesi e neppure limiti di tempo. La Madre sua (Lui è il gestore) dice sempre e ovunque a tutti ‘pregate, pregate, pregate” ‘fate quel che vi dice’. Lei poi ad ogni nostro ‘ave” risponde con un ‘grazie!’. Pare poi che l’investimento sia ottimo non si svaluta mai, anzi Lui ti riconosce garantito il (100 per 1), oggi e sempre. Non c’è pericolo di crolli. E’ importante però essere sempre oculati e non dare mai retta a trafficanti ambigui che è meglio neanche nominare. Lui prima di tutto ha fatto la luce e noi approfittiamo della luce. Lui ha generato il Verbo che non è altro che la ‘Parola’. Lui con la parola ci parla e noi ascoltiamo ma soprattutto mettiamo in pratica. Vederlo, parlare con Lui ascoltandolo non è facile ma possibile (sempre con il suo aiuto che non ci nega mai), Lui ti fa un’apertura di credito illimitato (la Divina Provvidenza) se gli doni te stesso.
Bruno Biserni