L’Arcivescovo a Longiano

L’Arcivescovo a Longiano

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 8/2012
 
Il nostro Arcivescovo Monsignor Giuseppe Verucchi si è recato venerdì 24 febbraio al Santuario del Santissimo Crocifisso di Longiano, in occasione dei tradizionali ‘Venerdì di Quaresima’ che vedono come celebrante, alle ore 20.30, un Vescovo della Romagna. Alla Concelebrazione Eucaristica sono intervenuti i sacerdoti e i fedeli della Zona Pastorale delle Vie Cesenatico-Cervese e Ravennate.
Del Crocifisso di Longiano si tramanda una prodigiosa manifestazione. Era il 6 maggio 1943, allorché i frati Minori Conventuali della Provincia Bolognese si trovavano a Longiano per il capitolo provinciale. Per l’occasione i popolani di Gambettola donarono una vitella che, portata al convento, s’inginocchiò ‘in forma di profonda venerazione’ di fronte a un’immagine del Crocifisso, la quale, sebbene posta sopra la porta laterale che dal chiostro consentiva l’accesso al coro, di fatto era ritenuta pressoché abbandonata. Nonostante i ripetuti colpi di frusta, la giovenca rimase immobile per alquanto tempo, fino a quando non venne benedetta dal Padre Provinciale. Il giorno seguente, con molta solennità e devozione, la Sacra Immagine fu portata processionalmente in trionfo per le vie del paese e traslata dal chiostro all’interno della chiesa su di un altare laterale. Da allora è iniziata una lunga sequenza di miracoli e grazie spirituali che ancora continua. Nel corso degli anni cinquanta le funzioni dei venerdì di marzo, che prevedevano via Crucis, predica e benedizione eucaristica, sono diventate mèta di un numero sempre crescente di gruppi di pellegrini. Provenienti da tutta la Diocesi di Cesena e da una parte di quella di Rimini, salivano a Longiano per venerare il Crocifisso, accostarsi ai Sacramenti e compiere riti penitenziali. Dal 1959 le funzioni dei venerdì di marzo sono state sostituite dalle Messe vespertine con omelia e benedizione e ridistribuite nei Venerdì di Quaresima. Dal 1960 le stesse sono state di volta in volta presiedute dai Vescovi delle Diocesi romagnole.
Mons. Verucchi nell’omelia si è soffermato a spiegare la parola ‘digiuno’, che fa parte degli impegni principali della Quaresima. Durante il cammino della vita terrena, il digiuno ci deve accompagnare; per meglio farsi comprendere ha usato l’esempio di un piatto semi vuoto: dall’altra parte devo cercare di far crescere il piatto facendo il bene, bisogna avere il cuore colmo di opere buone. In Quaresima: fare a meno di’ per crescere in’ è il presupposto per arricchire da un’altra parte; è un un modo di agire che va incarnato nella cultura di oggi. L’Arcivescovo ha lasciato ai fedeli alcune precise raccomandazioni da mettere in pratica in questo tempo quaresimale. Ha invitato a nutrirsi di preghiera, ascolto della Parola, Confessione e partecipazione alla S. Messa. Al termine della Messa, l’Arcivescovo ha incensato il SS. Crocifisso e ha poi impartito la solenne benedizione.
Julles Metalli