L’Annuncio dell’Avvento

L’Annuncio dell’Avvento

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 44/2011
 
Il nostro Arcivescovo ha chiamato in Cattedrale a raccolta l’intera Arcidiocesi di Ravenna-Cervia venerdì 25 novembre alle ore 20.30 per vivere concordi nella preghiera un altro importante momento di fraternità e corresponsabilità in occasione dell’Assemblea per la Veglia di Avvento. ‘Questa ‘ ha detto nel suo intervento -, è una vera Assemblea Diocesana’. ‘Vedo tutti i parroci, dal nord al sud del territorio, da quello di Dogato a quelli di Tagliata e Pinarella. Vi ringrazio per la folta partecipazione, la ritengo anche un segno di particolare vicinanza in questo momento, e non dico altro”.
L’Avvento è il tempo in cui convergono la ricerca di Dio e la speranza dell’uomo. L’annuncio dell’Avvento è l’invito pressante che Dio fa sempre di nuovo a ciascuno di noi di entrare in comunione con Lui nell’unione sponsale. Dio è lo Sposo, l’umanità è la Sposa. La Veglia era suddivisa in diverse parti: dalla Lode al Verbo di Dio, alla richiesta di perdono. Un fedele ha portato all’altare un vaso con alcuni rifiuti, segno della nostra debolezza e del nostro peccato, che vogliamo abbandonare. Altro segno comunitario: tolti i rifiuti dal vaso, nella terra alcuni rappresentanti del Consiglio Pastorale Parrocchiale e Cpae si recavano all’altare per ‘seminare’ nella terra un chicco, segno di speranza, di cambiamento, di attesa. L’Arcivescovo ha poi acceso il primo cero della corona di Avvento: la notte è avanzata, il giorno è vicino: viene a visitarci dall’alto Cristo Signore, la Luce vera che illumina ogni uomo, il Sole che disperde le tenebre, lo splendore del Padre che non conosce tramonto.
Successivamente si è ascoltato un testo tratto dalla Lettera di San Paolo apostolo ai Galati (4, 4-7), il Salmo Responsoriale (1,1-6) e il Vangelo (Lc.2, 8-20). Mons. Verucchi nell’omelia ha esortato l’intera Comunità Diocesana ad avere tre certezze: 1) Il Signore è già venuto, è venuto a Nazareth nel grembo di Maria, la Salvezza l’ha già preparata per tutti. 2) Al termine della vita terrena noi incontreremo il Signore e speriamo che ci accolga. 3) C’è la venuta intermedia. Dobbiamo renderci conto che il Signore sta venendo ed è entrato dentro di noi per divinizzarci. La Sua presenza trasforma i sacerdot, dona forza e amore anche agli sposi, alle famiglie’ Dio si fa vivo nell’Eucaristia, nell’Unzione degli Infermi, nella Parola ascoltata, nella Confessione.
Un altro fedele, durante la Preghiera dell’Arcivescovo, si è avvicinato al braciere ed ha offerto l’incenso, segno della preghiera che l’uomo innalza a Dio. Da qui, l’invito a fare nostre le parole del Salmista: ‘Si elevi a te, Signore, la mia preghiera come il profumo dell’incenso’. Ha fatto seguito l’esposizione con il SS.mo Sacramento, durante la quale ci si poteva accostare alla Confessione e si era aiutati dall’Adorazione Eucaristica guidata. L’ultima parte prevedeva la Preghiera Universale, la Benedizione Eucaristica e il congedo. Ora per la Diocesi, in comunione di attesa con tutta la Chiesa, vogliamo invocare pertanto: ‘Maranatha! Vieni, Signore, Gesù’.
Julles Metalli