La Via Crucis cittadina

La Via Crucis cittadina

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 13/2012
 
Cercare di essere sempre più presenti in mezzo alla gente, nel territorio dove viviamo per dare testimonianza, era questa una delle proposte che sono scaturite durante il Consiglio Pastorale Vicariale di Ravenna e alla quale venerdì 30 marzo si è data una risposta attraverso la Via Crucis cittadina ‘Chi vuol venire dietro a me prenda la sua croce e mi segua’ durante la quale si è voluto meditare sulla Passione e Morte del Signore da Porta Adriana (Via Cavour) i fedeli, guidati da Mons. Giuseppe Verucchi che ha portato la croce e aiutati nella preghiera attraverso i 14 ‘quadri’ raffiguranti animati dagli Scout del Gruppo RA1, si è attraversato il centro della città. A ogni Stazione venivano letti un brano del Vangelo, una riflessione ed alcune intenzioni di preghiera; si è attraversata una parte del centro cittadino.
Giunti in Basilica Metropolitana, l’Arcivescovo ha rivolto una accorata riflessione soprattutto sul valore della Domenica ‘Giorno del Signore’. Successivamente l’Arcivescovo ha messo in evidenza il significato del vivere la ‘Via Crucis’: è un avvenimento, è realmente accaduto ed è la persona Gesù ‘vero Dio e vero uomo’. E’ prezioso il valore della Via Crucis perché ci smuove la mente, il cuore, le emozioni. Nella Messa avviene una cosa totalmente diversa da una rievocazione. Avviene nella Celebrazione Eucaristica che ‘quell’avvenimento’ è realmente presente ed entra dentro di noi, e noi lo possiamo accogliere e la Sua forza ci cambia, ci rende delle persone più belle, capaci di amare. Infine l’Arcivescovo ha chiesto ancora una volta alla sua Comunità Diocesana di rispondere all’appello che già lo scorso 25 marzo è stato fatto per la raccolta di offerte per aiutare e sostenere la Caritas Diocesana e di conseguenza tutte le nostre Caritas Parrocchiali. La Via Crucis ha visto una bella collaborazione di sacerdoti insieme ai laici, ciascuno aveva un compito ben preciso senza invadere l’altro ed è emerso chiaramente che insieme si può lavorare; ora l’auspicio per tutti è quello di rinnovarci a somiglianza del Suo Figlio e, come abbiamo portato in noi, per la nostra nascita, l’immagine dell’uomo terreno, cosi per l’azione del Suo Spirito, possiamo portare l’immagine dell’uomo celeste.
Julles Metalli 
 
 
 
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