La Novena di Pentecoste

 

Nelle diverse serate della Novena, la Chiesa di Ravenna si è preparata ad accogliere il dono dello Spirito Santo, attraverso un itinerario scandito dall’adorazione eucaristica, dal riferimento alla Parola di Dio annunciata e meditata, da una preghiera perseverante e da testimonianze di ‘vita vissuta alla luce del Vangelo’. Chi è stato evangelizzato, a sua volta evangelizza. E’ impensabile che un uomo abbia accolto la Parola e si sia dato al Regno senza diventare uno che a sua volta ‘testimonia e annuncia’ (Evangelii Nuntiandi, 24). Come non ringraziare il Signore che, nel suo progetto d’amore per noi, fa sì che il Vangelo diventi, con l’assistenza dello Spirito Santo ‘vita vissuta’ nel quotidiano?

Un grazie particolare al nostro Arcivescovo perché ci ha esortato a vivere la vita spirituale con i suoi valori e con un cammino di fede e  a vivere la cultura di Pentecoste nella famiglia, nel lavoro, nei rapporti sociali e nell’impegno politico.

Le testimonianze di ogni serata ci hanno trasmesso la certezza che i credenti ‘non hanno smesso di raccontare ciò che Gesù ha fatto per noi’.

In particolare, giovedì 24 maggio, i gruppi di Rinnovamento nello Spirito, dopo aver meditato la lettera di San Paolo ai Colossesi (2, 6-10) con la guida di Don Fulvio Bresciani, che ha sottolineato con profonda sapienza l’espressione ‘radicati e costruiti su di lui, saldi nella fede’, hanno offerto la loro testimonianza attraverso due giovani donne che hanno raccontato ciò che il Signore ha fatto e fa ogni giorno per loro.

Monica, facendo riferimento a Is. 41, 14, ha testimoniato che la Parola di Dio l’ha sostenuta sempre, specie nei momenti di difficoltà. Provenendo dalla regione Campania si è trasferita a Ravenna per ragioni di lavoro (è insegnante in una scuola). Ha fatto esperienza di ciò che è la ‘porta stretta’, difficile, ma non è la strada del mondo. Si è così espressa: ‘Ho vissuto la Sua presenza e il Suo amore nel gruppo del Rinnovamento nello Spirito di Ravenna in cui sperimento un mondo fraterno. Il Signore è veramente la mia forza e la mia roccia. Sono radicata e costruita su di Lui’.

‘Guai a dimenticare che senza Cristo non possiamo far nulla (Gv. 15, 5). La preghiera ci fa vivere appunto in questa verità’ (Novo Millennio Ineunte, 38).

Una testimonianza di tipo familiare è stata fatta da Francesca che ha commosso l’assemblea dei fedeli. Riportiamo ciò che ha espresso con molta franchezza:’Il Signore è intervenuto potentemente nella mia vita in cui, qualche anno fa sono emersi problemi di salute. Infatti soffro di sclerosi multipla, malattia non mortale ma degenerativa. Un giorno, nel Rinnovamento, ho conosciuto Andrea e subito ci siamo innamorati. Lui aveva problemi di lavoro e la speranza di costruire una famiglia sembrava affievolirsi. Ci siamo messi a pregare. Ad un certo puntosi è aperto un sentiero in mezzo alle onde del mare. Due anni fa, nel giorno di Pentecoste abbiamo celebrato il nostro matrimonio dicendo ‘Sì’ al Signore. E’ cambiato tutto nella nostra vita. Nel viaggio di nozze Andrea ricevette una proposta di lavoro. Attualmente siamo in attesa della piccola Benedetta che nascerà tra poco. Vale la pena fidarsi del Signore perché Lui interviene con la sua giustizia e la sua potenza. Voglio testimoniare la presenza di Gesù vivo e operante nella mia vita e nella mia famiglia’.

Il canto finale ‘Un sol corpo, un sol Spirito, un solo Signore, una sola fede ci accomunerà: questa è la speranza che uniti ci renderà’ ha concluso la serata con l’esortazione a non temere ed avere sempre fiducia in Cristo Risorto e vivo in mezzo a noi.