La Giornata dei Cresimandi a Ss. Simone e Giuda

La Giornata dei Cresimandi a Ss. Simone e Giuda

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 11/2012
 
‘Zaccheo scendi’oggi devo fermarmi a casa tua”.
A Ravenna, nella Parrocchia salesiana dei Santi Simone e Giuda, si è svolta domenica 18 marzo la Giornata dei Cresimandi 2012.
Preceduta da gruppi di lavoro avviati già da qualche mese nelle varie Parrocchie, la giornata si è snodata tra attività, giochi e la Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo Mons. Giuseppe Verucchi, sempre seguendo il filo conduttore dell’incontro di Gesù con Zaccheo .
Hanno partecipato alla giornata ben quarantatre parrocchie per un totale di novecento tra ragazzi e animatori (i ragazzi sono stati stimati sui settecentocinquanta). Il lavoro di gruppo svoltosi nella prima parte della mattina, ha focalizzato nel brano del Vangelo assegnato dall’Ufficio Catechisticolo sguardo di Gesù su Zaccheo quando quest’ultimo lo vuole vedere e si arrampica sul sicomoro.
E’ un momento decisivo, in cui lo sguardo di Gesù entra dentro al cuore di Zaccheo e gli cambia la vita.
Si è chiesto ai ragazzi di ‘costruire’ questo albero creando delle foglie con sopra scritto cosa fosse giusto cambiare della loro vita per poter essere trasformati da Gesù.
L’albero ha preso forma ed è stato portato sull’altare con tutte quelle foglie, tra le quali occhieggiavano i proponimenti dei ragazzi proprio come Zaccheo occhieggia, timidi abbozzi di un incontro che potrà avvenire.
L’Arcivescovo ha spiegato come si potrà realizzare questo incontro con Gesù: prima nell’omelia nella Messa con i ragazzi e nel pomeriggio, sempre in chiesa, con i loro genitori.
Zaccheo accoglie l’invito di Gesù e lo porta a mangiare dentro la sua casa ma fa una cosa molto più grande, strabiliante: lo accoglie nel suo cuore.
Come Zaccheo, anche noi tutti dobbiamo prepararci ad accogliere Gesù, liberi dal male.
Il nostro percorso è iniziato con il Battesimo: di questo il Vescovo ringrazia i genitori.
Sono loro gli iniziatori alla vita cristiana, sono loro che si sono presi cura della salute dei loro figli: fisica (il corpo), spirituale (l’anima). Il punto focale del brano di Zaccheo risulta essere il primo passo che egli fa verso Gesù. Ecco perché subito Gesù risponde a questa richiesta non esplicita, a questo muto desiderio di essere in comunione con lui, di non essere più nel peccato ma di potere godere della luce del bene anche se inizialmente intravisto tra le fronde di un sicomoro.
Bravi sono stati questi genitori che hanno fatto il primo passo per i loro figli e che, ha sottolineato Mons. Verucchi , sicuramente dovranno sostenerli nel dopo, sollecitandoli a curare anche la terza dimensione (oltre alla fisica e alla spirituale) della loro esistenza: la vita divina che è dentro di loro sin dal giorno del Battesimo.
L’Arcivescovo ha aggiunto che non basta accogliere Gesù nel proprio cuore, ma occorre fare come Zaccheo ha fatto, cioè lasciarsi cambiare . Egli infatti, convertitosi di fronte a Gesù, afferma: ‘Ecco , Signore , io do la metà dei miei beni ai poveri e se ho frodato qualcuno restituisco quattro volte tanto ‘(Luca 19, 1-10).
Cambiare implica impegnarsi in una vita attiva di fede, alimentata ‘ principalmente ‘ dalla Parola di Dio, dall’Eucaristia e dalla Confessione.
A conclusione il Vescovo ha invitato tutti i cresimandi a un pellegrinaggio per il prossimo anno a Torino, sulla scia di quello appena svoltosi a Roma.
Un’altra promessa è quella di portare a Ravenna, da un prossimo pellegrinaggio in Terra Santa un sicomoro, che è spuntato assieme ad altri, accanto a quello di Zaccheo. Nell’attesa, ad ogni partecipante è stato donato come ricordo un piccolo portachiavi forgiato ad alberello con sopra scritto: ‘vogliamo vedere te, Gesù’.
Rossella Bassi