La Festa di S. Maria delle Croci

La Festa di S. Maria delle Croci
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 35/2012
      
Non c’era occasione migliore della Festa Patronale in onore di Santa Maria delle Croci per presentare alla Comunità Parrocchiale dell’Ospedale Civile di Ravenna i due nuovi sacerdoti dell’Istituto Verbo Incarnato: Padre Giacomo Mucia come Parroco e Padre Edoardo Haist come Vicario Parrocchiale.
In un tempo in cui la vita e la salute devono essere riscoperte come doni preziosi è parso molto utile stabilire una festa mariana con un titolo bellissimo, che documenta la cura che la Chiesa ha sempre avuto nei confronti degli ammalati. Sabato 22 settembre, alle ore 18, ha avuto luogo prima la Processione; il quadro raffigurante la Madonna è passato lungo i corridoi del nosocomio fino a raggiungere il vecchio ingresso dell’Ospedale fra canti, e la recita del S. Rosario meditato. Alle ore 19 nella Cappella interna, alla presenza di malati, medici, paramedici, personale e del Gruppo Unitalsi ospedaliero sorto da quasi un anno allo scopo di andare a trovare gli ammalati nei reparti, ha fatto seguito la Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Giuseppe Verucchi a cui hanno preso parte i due nuovi Padri, oltre a Don Gian Maria Orlandini, P. Adriano Camparmò e Don Dario.
All’inizio della Celebrazione c’è stato il saluto da parte di P. Giacomo, successivamente ha preso la parola l’Arcivescovo che nel presentare i Padri alla Comunità ha rivolto parole di benvenuto ai due sacerdoti che il Provinciale ha mandato per questa parrocchia. Inoltre ha inteso ringraziare il Provinciale per lo sforzo grande che ha fatto nell’assicurare la presenza di un sacerdote subito dopo la partenza degli ultimi Religiosi. Ha infine invitato l’assemblea a pregare per tutte le persone che vivono e operano in ospedale.
Mons. Verucchi nell’omelia, ha spiegato il progetto di Dio, che ha mandato nel mondo il Suo Figlio Gesù Cristo per la nostra salvezza. Certamente l’uomo è libero di accoglierla o di rifiutarla. Sono libero, ha sottolineato il nostro Pastore, se uso bene della mia libertà. La persona veramente libera è Gesù che ha sempre fatto la volontà del Padre, è la Madonna, sono i Santi. Davanti a Gesù posso scegliere di accogliere o meno i doni che ha portato: l’amore, la grazia, la vita divina.
L’Arcivescovo ha esortato i presenti a rimanere in ambito di fede anche quando si ha il male addosso. Dobbiamo accettare la sofferenza, se vogliamo diventare dei collaboratori per la redenzione dell’umanità. Prima della benedizione finale, l’Arcivescovo ha rivolto alla Comunità un accorato appello. La Parrocchia dell’Ospedale conta circa 600 ammalati, se si aggiungono il personale, le famiglie,i  parenti, il numero si allarga notevolmente. Da qui l’invito a far crescere la collaborazione di laici che mettano il proprio tempo per aiutare i Padri nel loro ministero, andando a visitare i malati o a compiere altri servizi per il bene della Comunità, cercando di stare a contatto il più possibile anche con la gente che viene dall’esterno, per condurla alla conoscenza del Vangelo. Si auspica che la locale Festa mariana si estenda sempre di più perché a tutti sia data la possibilità di comprendere il ruolo di Maria, salute degli infermi, partecipe in modo singolare del mistero del dolore, la quale risplende come segno di salvezza e di speranza a quanti, nell’infermità, invocano il suo patrocinio.
Julles Metalli