In una terra ospitale, educhiamo all’accoglienza

‘In una terra ospitale, educhiamo all’accoglienza’

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 32/2011
                      
Si è celebrata giovedì 1° settembre 2011 la Sesta giornata per la Salvaguardia del Creato, l’appuntamento annuale promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana in tema di attenzione teologica alla creazione.
Una novità: l’evento è stato preparato in modo coordinato, per la prima volta insieme, dall’Archidiocesi di Ravenna-Cervia e da quella di Diocesi di Faenza-Modigliana; è stata la scelta la ‘Torre’ di Oriolo dei Fichi di Faenza, come luogo della funzione liturgica presieduta da S. E. Mons. Claudio Stagni, vescovo di Faenza.
Questa ricorrenza, come le precedenti, è stata connotata dal carattere ‘ecumenico’, dove Chiesa Cattolica e Chiesa Ortodossa hanno parlato a un’unica voce del comune impegno per le sorti dell’umanità.
Mons. Stagni ha evidenziato due temi, l’ospitalità e l’educazione, sottolineando come l’ospitalità sia vera solo se nasce dall’educazione per dare vita a un senso nuovo della giustizia. Da parte sua, P. Dan, ortodosso, ha esternato la preoccupazione della mancanza di uno stile di vita, inteso come un ritorno a ‘modi antichi’ di vedere le cose, dal momento che l’azione attuale di degrado sta distruggendo gradualmente la terra e il cristiano si trova impegnato a recuperare il recuperabile con la forza della Parola di Dio.
Il sindaco di Faenza, Malpezzi, ha posto l’attenzione sul concetto di terra come ‘non proprietà esclusiva’: la terra non è cosa da strapazzare. L’uomo è ‘custode pro tempore’ della terra, la sua azione deve servire alla crescita comunitaria, soprattutto di coloro che verranno dopo di noi.
E’ stato questo il pensiero proposto anche da Don Lorenzo Rossini, fermando l’attenzione sul ‘nuovo’ da consegnare agli artefici del futuro.
L’intervento dei presenti si è configurato perfettamente in linea con gli orientamenti dell’Episcopato italiano che ha auspicato in più occasioni, per il decennio corrente, una società intesa sempre più come terreno favorevole all’educazione e dove l’ospitalità possa diventare ‘virtù’ che getta il seme della solidarietà nel tessuto della società.
Il traguardo ambìto della società solidale si può raggiungere, a patto che si rinunci a qualche cosa.
Questo è stato il senso dell’intervento di Andreatta, Dirigente del Corpo Forestale dello Stato di Ravenna, nell’accennare a un obbligo inderogabile: abbandonare la logica del profitto e augurarsi che ‘ogni giorno diventi la Giornata del Creato’. Da questa sottolineatura deriva poi anche quella pace sociale, dove occorre testimoniare i valori tra tutte le componenti civili e religiose, come ha sostenuto Pederzoli, Presidente della Coldiretti di Faenza.
La celebrazione è stata significativamente rappresentata dalle Autorità civili e religiose, dall’Arma dei Carabinieri, dalla Polizia Municipale di Faenza, dalla Rappresentanza del Comune di Faenza.
Lodevole la presenza qualificata del Coro ‘Laudate Dominum’ di Faenza che ha accompagnato la parte liturgica.
Un plauso particolare va al Corpo Forestale dello Stato e alla Coldiretti di Ravenna, che in persona del suo Presidente Antonio Sangiorgi, ha voluto esprimere il suo prezioso apprezzamento per l’ottima riuscita dell’evento. A entrambi gli Enti va un particolare riconoscimento per aver progettato e realizzato, per la prima volta ed in sinergia, la Celebrazione di questa Giornata insieme all’Archidiocesi di Ravenna e alla Diocesi di Faenza-Modigliana.
Mirro Amoni
Collaboratore Pastorale Sociale del Lavoro
 
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