Il mondo in 470 presepi

Il mondo in 470 presepi

Dal “RisVeglio Duemila” N. 46/2017

“Di particolare nella sua collezione c’è il mondo: dalla paglia del lago Titicaca alle capanne di fango dei villaggi africani”. Il mondo a forma di presepe: Maria, Giuseppe e Gesù, che d’altra parte rappresentano la famiglia, il nucleo fondamentale di ogni società. Forse è questo che ha affascinato così tanto Augusto Poverini dagli anni ’70 fino alla sua morte, avvenuta nel 2004, tanto da fargli collezionare 470 presepi da tutto il mondo.

Oggi questa straordinaria collezione è stata donata alla diocesi dalla famiglia e in quest’anno sarà visitabile in Duomo e a San Rocco per tutta la durata dell’Avvento. “È l’unica clausola che abbiamo posto alla donazione – spiega Lidma Poverini, vedova di Augusto –: che la collezione sia visitabile, gratuitamente. Questo che mi chiedeva mio marito, fino all’ultimo”. La collezione è nata per caso, spiega la signora Poverini, a metà degli anni ’70 nel corso di uno dei tanti viaggi della coppia (“Un viaggio l’anno: ce l’eravamo giurati”, racconta): “A Estremoz, in Portogallo, abbiamo visto un presepe talmente kitsch che abbiamo deciso di comprarlo. Il secondo era diametralmente l’opposto, in porcellana, finissimo”.
Così è cominciata la passione di Augusto per i presepi che l’ha accompagnato tutta la vita. Mai stato credente praticante, Augusto, spiega la moglie, ma “nei presepi trovava una serenità che non c’era altrove”, anche nel periodo della malattia e della morte. “Verso la fine prematura della sua vita – scrive Claudio, il figlio di Augusto che ha curato la collezione del padre per anni –, la ricerca dei presepi era divenuta una vera e propria ossessione tanto che con l’aiuto degli amici più cari pochi giorni prima della morte si era recato a Bologna appositamente per acquistare nuovi presepi. La sua collezione, assieme alla sua famiglia, al suo lavoro e alla vela, sport che ha amato moltissimo, era diventata una vera e propria ragione di vita. Quando mi è stato chiesto di scrivere questa introduzione all’esposizione ho avuto il dubbio se scindere le due parti riguardanti una la persona di Augusto Poverini e l’altra la sua collezione. Poi le ho integrate l’una nell’altra così come erano per lui”. “Collezionava solo la Sacra famiglia ed eventualmente i Magi ma da ogni parte del mondo che visitavamo ne portava a casa uno. A un certo punto ha iniziato a mettersi in contatto con le missioni cattoliche dei luoghi che avevamo intenzione di visitare e così alcuni viaggi sono diventati di ricerca”. Così è nata appunto la collezione Poverini: quasi 500 natività da quattro continenti su cinque, in materiali e fatture diversissime, dalle zucche alle pietre, passando per paglia, fango e carta: cento esemplari dei quali sono in mostra tra il Duomo e San Rocco fino a febbraio.

Daniela Verlicchi