Il Consiglio Pastorale del 20 aprile

Il Consiglio Pastorale del 20 aprile
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 16/2012
                            
Venerdì 20 aprile, presso l’Arcivescovado di Ravenna, si è svolta l’ultima seduta annuale del Consiglio Pastorale Diocesano.
I membri riuniti con l’Arcivescovo hanno riflettuto sul contributo portato dal Consiglio alla promozione delle attività e delle iniziative pastorali della Diocesi e valutato le proposte da realizzare nel prossimo anno.
Mons. Giuseppe Verucchi si è soffermato inizialmente su una valutazione globale della Visita Pastorale svolta negli ultimi cinque anni. Gli aspetti positivi sono stati numerosi e incoraggianti: sono in crescita la stima della gente verso l’impegno della Chiesa nel sostegno alle persone in difficoltà, in questo difficile momento di durissima crisi economica, attraverso la Caritas Diocesana e le Caritas parrocchiali; verso la proposta educativa offerta da Parrocchie, Movimenti e Associazioni a fanciulli e ragazzi; è in crescita la partecipazione domenicale alla Messa e soprattutto la Pastorale giovanile con un fiorire di interessanti iniziative. Tuttavia rimangono aspetti prioritari e urgenti che si devono migliorare e per cui ci si deve spendere di più, sacerdoti e laici insieme: la pastorale familiare, la trasmissione della vita di fede alle nuove generazioni, la pastorale vocazionale, la corresponsabilità e la fraternità vissute soprattutto a livello vicariale, come l’Arcivescovo ha indicato nella Lettera Pastorale di quest’anno; un’attenzione più concorde da parte soprattutto dei sacerdoti ma anche dei laici, alle celebrazioni liturgiche che devono essere in linea con le indicazioni date dall’Arcivescovo nel libretto: ‘Celebrare bene, celebrare in comunione’.
Dagli interventi sono venute alcune sollecitazioni al Consiglio Pastorale stesso, a cui partecipa regolarmente solo poco più della metà dei membri, tra eletti ed aventi diritto, ed è soprattutto la presenza dei membri giovani e di numerosi sacerdoti che latita. E’ un aspetto negativo che va risolto rapidamente, se si vuole davvero realizzare quel progetto di corresponsabilità e comunione fraterna che, come cristiani, dobbiamo incarnare.
Si è aperto il decennio dedicato dalla Chiesa al tema dell’educazione ‘alla vita buona del Vangelo’ e l’11 ottobre 2012 inizierà l’Anno della Fede indetto dal Papa con il Motu proprio ‘ Porta Fidei’. Questo cammino che la Chiesa propone, interpella fortemente tutte le nostre realtà diocesane a dare il meglio per promuovere l’evangelizzazione, la trasmissione della fede, proposte educative rivolte ai giovani, ai fidanzati, agli sposi e alle famiglie perché possano trovare un progetto d’amore e di affettività, oggi impoverito e banalizzato dai condizionamenti socio-culturali. Il prossimo appuntamento mondiale delle Famiglie a Milano, dal 30 maggio al 3 giugno, sarà una occasione molto importante per riaffermare il Vangelo della famiglia in una società dove la famiglia non si sa più cosa sia.
Nell’Anno della Fede, chiediamoci come viviamo personalmente il nostro cammino alla sequela di Cristo e se sappiamo trasmettere con gioia ed entusiasmo la sua bellezza agli altri. ‘Riscoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata, e riflettere sullo stesso atto con cui si crede, è un impegno che ogni credente deve fare proprio, soprattutto in questo Anno’ ci ricorda Papa Benedetto (Porta fidei, 9).
La nostra famiglia diocesana potrà crescere ed essere feconda cercando l’unità, la condivisione delle idee e delle risorse, con attenzione fraterna a quelle realtà parrocchiali che ne sono più povere, senza mai dimenticare che è l’incontro quotidiano con Cristo nella preghiera e nei Sacramenti che ci dà il desiderio e l’autorevolezza di parlare di Lui con la nostra vita.
Marianella Marni