I Missionari al Liceo Artistico

I Missionari al Liceo Artistico

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 13/2012
 
Il 27 febbraio scorso nell’aula magna del Liceo Artistico di Ravenna, diverse classi dell’Istituto hanno potuto incontrare i missionari saveriani, grazie al prof. Giovanni Gardini che ha organizzato l’incontro in quanto in tali classi si stava approfondendo la figura di San Guido Maria Conforti. Da subito abbiamo respirato un’aria di festa e di gioia che ci ha travolto tutti quanti grazie alla loro originalità e semplicità. Infatti sono entrati cantando e ballando in suaily, lingua africana, al ritmo della chitarra, portandoci con lo spirito in terre lontane e sconosciute. Subito dopo si sono presentati e hanno raccontato la loro storia e le scelte personali che li hanno fatti incontrare e innamorare della Congregazione e diventare missionari nel mondo. Ognuno di loro ci ha parlato del proprio cammino di fede che li ha portati ad incontrare Gesù e di come fosse bello lasciarsi amare e amare i più poveri dei poveri. Ci hanno mostrato un video davvero interessante sulle attuali missioni in tutto il mondo, Brasile Africa e molte altre, mostrandoci la povertà di diversi paesi che ancora oggi dilania il mondo. L’ordine fondato dal Conforti (un tempo anche vescovo di Ravenna) prende ispirazione dalla vita missionaria di S. Francesco Saverio, gesuita missionario spagnolo. I carismi fondamentali dell’ordine dei Saveriani sono fondati sull’umiltà, il vivere a fianco dei poveri e sull’amore di Cristo verso gli ultimi. Infine ci siamo salutati con un’ultima danza di gruppo che ha instaurato definitivamente un clima di comunione e condivisione. Lo scambio diretto di emozioni e il rapporto che si è creato in quel poco tempo è stato sicuramente forte e sentito grazie alla loro grande accoglienza e disponibilità nel confronto.
A noi ragazzi del Liceo Artistico è rimasta impressa la modalità dell’incontro caratterizzata dallo scambio di idee e opinioni stimolando un confronto aperto e rispettoso di tutti. La conferenza si è trasformata in un momento di festa e di apertura al di là del credo religioso di ognuno, sfondando così ogni sorta di pregiudizio. Questo tipo di incontro ci ha stimolato curiosità e ammirazione nei confronti di chi, come i saveriani, riesce a vivere situazioni di grande fragilità umana quale la povertà, la forza di animo e il coraggio di chi ci ricordano quanto ancora ci sia da lottare per portare speranza e uguaglianza nel mondo. I missionari hanno il compito di portare un messaggio di speranza nelle terre lontane, dove in molti ancora non conoscono l’amore di Cristo per tutti gli uomini della terra. Essi portano la luce di Cristo tra i bisognosi e i poveri di spirito che sono i primi uomini che i missionari soccorrono, e riportare così la gioia nel volto di chi soffre. I missionari diventano così i nuovi evangelizzatori di giustizia e pace laddove le persone sono divorate dal profitto e dalla fame.
Giustizia e pace sono due temi profondamente biblici ed evangelici; sono due ‘beni’ del regno di Dio; sono due pilastri dell’evangelizzazione. Ci ha detto uno dei missionari: ‘Noi missionari ne sentiamo l’urgenza sulla nostra pelle e possiamo affermare – con tutta modestia – che cerchiamo di fare la nostra parte, sia pur piccola, di fronte all’immensità delle situazioni umane in cui giustizia e pace sono negate e ingiuriate. La potenza delle forze contrarie, infatti, è praticamente senza limiti e senza ritegni. Mentre le uniche ‘armi’ dei missionari – come affermava San Conforti – sono il Crocifisso, il vangelo, e poco più. Ma Dio ha scelto i deboli per manifestare la sua grazia’.
L’incontro è durato solamente un’ora ma ci ha lasciato un bel ricordo e una bella immagine di chi sono effettivamente i missionari. Nel nostro quotidiano siamo costantemente posti di fronte ad un immagine di missionario che non sempre rispecchia quello che è la vera realtà: uomini e donne dalla pelle e dagli occhi segnati da esperienze fortissime che li hanno portati a confrontarsi con se stessi e gli altri. La riflessione sulle opere di carità di questi saveriani speriamo diventi uno stimolo che porti a muovere il primo passo verso una nuova coscienza comune di fratellanza e solidarietà che sappia interpretare le esigenze di un mondo ormai sull’orlo del baratro.
Alcuni alunni della 5Bs del Liceo Artistico