Gli Auguri dell’Arcivescovo agli Studenti

Gli Auguri dell’Arcivescovo agli Studenti
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 33/2012
      
Auguri agli Studenti
 
Si riparte per un nuovo anno scolastico. Una nova avventura scolastica ed educativa. A viverla si troveranno insieme studenti e insegnanti, dirigenti e personale non docente.
A tutti il mio augurio: buona strada; buon cammino. E che sia veramente formativo! Un cammino scolastico: che faccia crescere nella conoscenza; che faccia maturare la capacità di vivere insieme e di intessere buone e belle relazioni; che introduca i ragazzi nella realtà vera della vita; che aiuti a maturare il senso di responsabilità; che prepari alla professione, ma soprattutto, che educhi la persona nella sua globalità.
A questo punto ripeto l’augurio ai ragazzi, agli insegnanti, ai genitori: che ogni ragazzo e ragazza abbia la fortuna e la gioia di crescere nella totalità della persona.
Ognuno di noi ha una vita fisica-corporea da sviluppare, una vita spirituale da far crescere e una vocazione religiosa da vivere. Siamo persone a tre dimensioni.
 
Il corpo: va accolto come dono. È dono di Dio. Ci è stato affidato. Va nutrito bene, difeso, curato , amato. Non va idolatrato. Ma va tenuto in grade considerazione. È, per il battesimo, tempio dello Spirito Santo. Ed è destinato alla risurrezione. Per questo è importante ogni scelta che valorizzi il corpo e lo tenga lontano dalla idolatria, dall’alcool, dalla droga, da gesti estremi, dal disprezzo e dal fango. Ben vengano invece: sana alimentazione, cure adeguate, sport, educazione fisica.
 
La vita spirituale. È l’anima. Quella realtà che rende vivi. È la radice della intelligenza, della volontà, dell’amore, delle relazioni. Anche per questa dimensione la scuola ha un’importanza enorme. Insegnamento serio, profondo, di spessore e di qualità. Studio approfondito per una assimilazione personale dei valori e dei contenuti culturali. Allenamento della volontà per acquisire capacità di scelte impegnative. Sviluppo della capacità di amare e di mettersi al servizio degli altri: è la base per vivere le relazioni con gli altri, per prepararsi alla vita famigliare professionale, sociale.
 
La vocazione alla religiosità.  Ogni persona, prima o poi, si pone alcune domande fondamentali e di senso: cosa è vivere? Da dove vengo? Dove vado? Perché esiste il male? Come impostare bene la vita? Queste sono domande religiose. Rispondere a queste domande e vivere di conseguenza è vivere la ‘religiosità’.
Per noi cristiani sono due i gesti di riferimento per cercare le risposte a questi interrogativi profondi: la ragione e la fede. La riflessione e l’ascolto – accoglienza di Dio che si rivela e si dona. Nella partecipazione alla vita della comunità ecclesiale, nella vita di fede vissuta in famiglia, nell’insegnamento della religione a scuola, ogni ragazzo trova la possibilità di sviluppare questa dimensione della vita personale. È un aspetto fondamentale e prezioso! In sé.
E per i riflessi che la vita religiosa e di fede ha in tutta la persona e nella vita di famiglia, di professione e di società.
ùCari ragazzi: buon cammino!
Agli insegnanti: buon insegnamento e buon lavoro educativo.
Ai genitori: avete una missione impegnativa e bella! Siete chiamati dal Signore a collaborate con Lui alla crescita dei vostri figli: è il compito più bello che vi poteva essere assegnato.
Dato che TUTTO questo cammino, oltre che bello, è molto impegnativo, all’augurio unisco la mia preghiera.
+ Giuseppe Verucchi