Dalla terra di Romagna all’Africa

Dalla terra di Romagna all’Africa
 
Dal ‘RisVeglio Duemila’  N. 47/2013
 
 
Dall’Anic alla savana, passando per la Terra Santa
 
E’ una bella storia, quella del sig. Piero Sintoni, una storia da volontariato guidato dalla fede, che dalle terre di Romagna, lungo un ampio arco di tempo approda alle missioni in Africa.
 
Una bella famiglia alle spalle: la moglie Caterina e le due figlie, che li hanno resi nonni, lo hanno assecondato e sostenuto in questo cammino che lo ha portato a discernere negli avvenimenti, nelle circostanze, quale fosse il segno del disegno di Dio, orientandolo a trovare soluzioni pienamente umane a un suo profondo bisogno spirituale.
 
L’inizio risale al 1994, età della pensione. Ma il pensiero degli altri era vivo anche prima. La sig.ra Caterina metteva a disposizione le sue ore libere dal lavoro e dalle incombenze familiari presso la Casa di accoglienza dell’Opera di Santa Teresa.  Piero a sua volta ha prestato la sua opera di volontario presso l’Unitalsi all’Anic, ad Amare Ravenna, accompagnando i portatori di handicap e per un periodo di tempo presso la scuola San Vincenzo.
 
Dopo la pensione, insieme con la moglie, i pellegrinaggi a Lourdes, Loreto, Fatima, con meta finale sempre Assisi, costituivano il filo di Arianna del loro viaggiare. Nel 1996 il desiderio di festeggiare le nozze d’argento (si sono sposati il 12 ottobre 1946), li porta in Terra Santa.
 
L’incontro con un frate, padre Angelo, vissuto 40 anni in Terra Santa e poi a Bologna, li fa arrivare nel ’98 in Africa, Kenia. Da una parte l’albergo, la vita comoda dei turisti, dall’altra il contatto con una realtà di miseria e di bisogno che lui e la moglie hanno modo di conoscere attraverso i rapporti di amicizia con un missionario della Consolata (To) che reggeva una missione, in cui assisteva e cercava di dare un’istruzione a bambini che spesso raccoglieva percorrendo la savana, ove si aggiravano quei poveri esseri affamati e abbandonati.
 
La Santa Messa era frequentata anche da suore che vivevano in una sede con asilo ed ambulatorio a cui si accedeva varcando tre cancelli, custoditi da cani resi mansueti dalle voci delle suore, le quali accompagnavano i bambini a scuola.
 
Da allora nonna Caterina e nonno Piero, come li chiamano i loro bambini africani, sono stati generosi di aiuti economici e di assistenza agli ospiti delle missioni e ai loro familiari. Cibo (quintali di farina e di burro) detersivi, medicine sono stati i ‘beni’ che non hanno mai fatto mancare ai loro ‘amici’; di recente si sono aggiunte macchine per maglieria, che offrono la possibilità di imparare un mestiere.
 
I volto di quei bambini e quelle donne sono il passaporto più importante per Piero, che porta sempre con sé quelle foto e le mostra con orgoglio a chi conversa serenamente con lui. Il sorriso di quei bambini che mangiano una volta al giorno una specie di polenta con vitamine e proteine preparata dalle suore, gli occhi radiosi delle donne vicino alle macchine, sono un incoraggiamento a Piero che continua a recarsi da loro ogni anno, trascorrendo il Natale in Africa. Lo accompagna il ricordo della moglie, morta nel 2010, e il desiderio di trovare chi possa proseguire quest’opera, di cui ha parlato al Vescovo, per dare continuità a una missione.
 
Chi volesse accompagnare Piero nel suo cammino e mantenere vivo questo miracolo di fede, può telefonare al num. 338-3312151 o allo 0544-61008.
 
 
Anna Martino