Da lunedì 13 giugno partiranno i primi Grest

Da lunedì 13 giugno partiranno i primi Grest

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 22/2011
 
Inizieranno lunedì 13 giugno i primi Grest (Gruppi ricreativi estivi) nelle Parrocchie della nostra Archidiocesi. I primi a prendere il via saranno quelli di San Paolo, San Rocco, San Pier Damiano, San Biagio, San Giuseppe Operaio, San Simone e Giuda, San Vittore, Porto Fuori, Marina di Ravenna e Punta Marina, Mezzano, Campiano e San Zaccaria, Castiglione (il 16 giugno), Pievequinta, Santo Stefano, Argenta, Portomaggiore. Per presentare questa importante attività formativa e ricreativa al tempo stesso, abbiamo rivolto alcune domande a Don Vincenzo Cetrangolo che, insieme ad altri sacerdoti e laici, nei mesi scorsi ha curato la formazione degli animatori che seguiranno i ragazzi durante i Grest e la distribuzione del materiale necessario per la realizzazione dell’iniziativa.
Don Vincenzo, lunedì 13 giugno partiranno i primi Grest in Diocesi. Puoi dirci, sommariamente, quanti Grest si svolgeranno e il numero indicativo di ragazzi e di animatori coinvolti?
‘Alla chiusura delle scuole in tutta la nostra diocesi partiranno quasi all’unisono tra i 20 e i 25 Grest, secondo i dati che abbiamo, ma ciò non toglie che siano anche di più e, considerando l’affluenza che generalmente abbiamo alla Giornata Diocesana del Grest, che faremo anche quest’anno, mercoledì 22 giugno alla Rocca Brancaleone dalle 9 alle 17, saranno coinvolti più di mille bambini e animatori’.
Oltre a ragazzi e animatori, ci sono altre figure (Parroco, genitori, nonni, volontari’) che collaborano al Grest, e che ruoli hanno?
‘Il Grest è un’attività che muove necessariamente molte persone della comunità; ecco per cui è importantissimo l’apporto innanzitutto di chi dà la possibilità di organizzare questa esperienza come il Parroco, senza voler escludere poi tutte quelle persone adulte che indirettamente aiutano i ragazzi alleggerendo loro il peso in diverse circostanze come i doveri burocratici oppure penso, laddove i Grest sono tutto il giorno, si deve cucinare’.
Ogni anno il Grest si basa su una storia-guida, che accompagna i ragazzi per tre-quattro settimane. Puoi descriverci brevemente la storia di quest’anno, il suo svolgimento e il suo significato?
‘Quest’anno i ragazzi saranno accompagnati dalla storia di Robin Hood e dal suo gruppo di amici, vivendo la lotta contro il male, l’ingiustizia e l’oppressione, supportati dall’amicizia e dal sapersi inseriti e parte di un gruppo’.
Il momento di preghiera, di ascolto della Parola, è sempre presente, in ogni giorno del Grest. Lo si fa solo per mantenere una buona abitudine, o c’è un significato più profondo?
‘Il momento di preghiera e di riflessione, è indispensabile all’interno della giornata e dell’ attività del Grest, in quanto tutta l’attività deve racchiudere in se quel proseguo della catechesi e dell’incontro con Cristo che non si interrompe con le vacanze estive. In caso contrario il Grest sarebbe svuotato del suo senso profondo e reale e diverrebbe un momento ricreativo ludico, importante si ma di certo un basso obbiettivo per la vita di fede della Parrocchia’.
Le proposte estive per i giovanissimi si moltiplicano ed è difficile coinvolgerli nelle attività parrocchiali ‘ campi e Grest su tutte ‘: puoi dire in che cosa si differenziano queste due forme di intrattenimento dalle altre e che valore aggiunto danno a chi vi partecipa?
‘Da quest’ultima sottolineatura emerge già da sé il valore aggiunto delle attività parrocchiali proposte ai giovani, che penso essere poi ben più di un semplice valore aggiunto ma il principio e il fine di ogni simile attività, ossia l’incontro con il Risorto e la testimonianza di fede che ognuno deve vivere’.
E’ cominciato un decennio importante per la Chiesa in Italia, che vede al centro il tema dell’educazione, della formazione ‘ in particolare delle giovani generazioni ‘. Come e in che misura i Grest possono contribuire ad assicurare una continuità educativa verso i giovanissimi?
‘Un Grest ben vissuto, preparato attraverso la responsabilizzazione dei giovanissimi come animatori si inserisce perfettamente in questa continuità educativa. Educare vuol dire ‘trarre fuori’, attraverso il lavoro delle loro mani, un lavoro seguito e paziente i ragazzi acquisiscono costanza e impegno cose necessarie nella vita di tutti i giorni, di certo da solo il Grest non può esaurire il ruolo di educare ma di certo può portare un importante contributo’.
A cura di Fabrizio Casanova
 

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