Cultura per tutti, a servizio di tutti.
L’arcivescovo Lorenzo ha nominato Barbara Piani direttore dell’Ufficio per la pastorale della Cultura
Dal “RisVeglio Duemila” N. 5/2018
Trasmettere la fede, avvicinare al Vangelo e far conoscere lo specifico cristiano attraverso gli 8 monumenti Unesco.
Ma non solo: sostenere e promuovere la cultura che ciascun ufficio pastorale produce nella sua missione quotidiana. Sono gli obiettivi dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura secondo il suo nuovo direttore, Barbara Piani 45 anni, laureata in filosofia e consulente filosofica, oltre che insegnante di religione all’Ic del Mare di Marina di Ravenna, Piani è stata scelta dall’arcivescovo per proseguire il lavoro avviato nell’ultimo anno da Giovanni Gardini. Lavorerà assieme a un’equipe che si sta formando ma che, secondo le sue intenzioni, dovrebbe avere una fisionomia pluridimensionale, un po’ come nel simposio di Platone, con persone dalle competenze, provenienze e attitudini diverse ma in dialogo. Qualche esempio: “Sarànno dei nostri la responsabile di Pietre Vive di Ravenna e nel coordinamento Internazionale della Comunità, Beatrice Minotta, che si è formata con Jean-Paul Hernandez, fondatore di questa esperienza di fede attraverso l’arte; Antonio Chiusolo della Caritas, Madre Anastasia di Gerusalemme, priora del monastero delle monache Carmelitane di via Guaccimanni. Realtà e mondi diversi che vogliono mettersi in dialogo per aprirsi alle istituzioni e a tutti quegli interlocutori e attori che da sempre promuovono cultura nella nostra città.
“A Ravenna – ragiona Barbara –, la Pastorale per la Cultura non può fermarsi alla sola valorizzazione del patrimonio storico-artistico, l’obiettivo è cercare di contaminare e lasciarci contaminare dalle realtà umane presenti nel territorio. Non mi piace fare distinzione tra vicini e lontani dalla Chiesa: tutti abitiamo la stessa realtà ognuno con la sua cultura, appunto, fatta di vissuti, di fede, di visioni del mondo e di spiritualità anche laiche diverse. Per noi questa diversità è una ricchezza a cui vogliamo rispondere, diversificando le nostre proposte culturali”. A partire, specifica Piani, da un avvio antropologico secondo uno stile filosofico: “Questo sarà il nostro modo per rivolgerci a tutti – prosegue –: saranno più ‘confessionali’ gli interventi più specifici rivolti a catechisti, insegnanti di religione, operatori pastorali, per valorizzare lo specifico cristiano”.
Una pastorale per la cultura, per sua natura, non può avere una sola “casa”, spiega: per questo l’Ufficio opererà laddove esistono le realtà umane o spazi ricchi di cultura da riscoprire e far rivivere: “Ma certamente la nuova biblioteca e il nuovo archivio arcivescovile, che è in via di ultimazione negli ambienti dell’ex cinema Roma potrebbe diventare uno dei luoghi da animare e nella quale organizzare e realizzare iniziative e laboratori per grandi e piccoli. Così come le basiliche stesse potranno essere al centro delle nostre incursioni”.
Insomma un’idea tutt’altro che astratta di cultura sarà al centro del lavoro dell’Ufficio, a servizio e in dialogo con la diocesi e la città: “Vorremo rispondere alla vocazione missionaria del nostro ufficio in modo concreto, non con uno stile accademico ma promuovendo una consapevolezza e cultura umana che possa avere una ricaduta nello stile di vita delle persone”. Non solo ‘belle parole’, insomma.
L’idea è confermare e mantenere i legami con la città avviati nell’ultimo anno, ed essere “generativi” di altre realtà: “Non vogliamo inventare né moltiplicare eventi ma arrivare alle periferie interiori delle persone”, promuovendo una cultura, a partire dall’antropologia cristiana. Infine, alcune promesse: “Non mancheranno: supporto a idee e progetti degli altri uffici diocesani e cura e attenzione per tutte le persone che verranno e avranno voglia di mettersi in gioco per crescere culturalmente insieme”.
Daniela Verlicchi