C’è un tempo per… il cattolicesimo politico

C’è un tempo per… il cattolicesimo politico

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 16/2012
                            
17 aprile 2012 ‘ 29 aprile 2012.
Benigno Zaccagnini e Giuseppe Toniolo.
Anzi, Giuseppe Toniolo e Benigno Zaccagnini: così dice la storia.
Questo mese di aprile ci consente di tenere insieme due grandi uomini.
L’uno nella data della sua proclamazione a beato, l’altro nel centenario della sua nascita.
Due storie diverse. Mentre Toniolo stava per morire, Zaccagnini era un bimbo di sei anni.
Eppure li lega insieme una storia, quella che muove dall’Azione Cattolica per penetrare con pensieri e opere il cattolicesimo politico.
Certo due epoche diverse, due personalità diverse.
Eppure entrambe profondamente legate alla loro fede cristiana e al loro mondo di origine, quello cattolico così ricco di istanze sociali e di rinnovamento.
Entrambi due punti di riferimento.
A Toniolo si rivolse lo stesso S. Padre, Leone XIII, affinchè ponesse le sue altissime capacità di studioso, unitamente alla solida formazione dottrinale, per elaborare e chiarire il ruolo dei cattolici nella società in un momento di forti tensioni ad intra e ad extra del mondo ecclesiale.
La partita si giocava difficile tra le istanze socialiste e quelle di un liberalismo conservatore che entrambe non consentivano di affrontare un tempo di radicali cambiamenti come quello post unitario a cavallo tra il 19esimo e il 20esimo secolo.
Non a caso Toniolo divenne, in fatto di scienze sociali, il fiduciario di Papa Leone XIII ed elaborò nelle sue conferenze, fino a pubblicare un libro dall’omonimo titolo, il concetto di ‘Democrazia Cristiana’.
A Zaccagnini, invece, si rivolse il suo partito, che prese il nome dall’idea di Toniolo, Democrazia Cristiana, nel 1975, quando in un momento di forte crisi individuò nell’uomo politico ravennate l’ancora di salvezza.
Si era in un periodo molto travagliato, dove il partito aveva subito consistenti perdite in termini di consenso e viveva anche una crisi interna legata, come spesso succede, a profonde distorsioni del vivere politico da parte di alcuni suoi rappresentanti.
A Zaccagnini venne chiesto, alla vigilia dell’elezioni politiche del 1976, di prendere in mano il partito e la sua presenza risvegliò nuovi entusiasmi e sopite speranze.
Un’intera generazione si è affacciata all’impegno politico sull’esempio di Benigno Zaccagnini.
Impossibile condensare in poche parole le storie di due uomini di tale spessore.
Tra Toniolo e Zaccagnini ci sono stati Murri, Sturzo, De Gasperi, Dossetti, La Pira, Moro, Scalfaro e tanti altri che con personalità e, spesso, posizioni politiche divergenti hanno dato consistenza al cattolicesimo politico, vissuto a causa della fede.
Uomini che hanno lasciato un’eredità di pensiero, di stile, di opere.
Chissà forse una casa comune in cui confrontarsi e tentare di restare fedeli ai propri valori, anche se aperta ad altri di buona volontà, li avrà aiutati a meglio affrontare l’agone politico!
Chissà’
Enrico Maria Saviotti