C’è un tempo per…

C’è un tempo per’

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 19/2011
 
E’ maggio, il mese mariano per eccellenza. Pensando a Maria, avrei voluto solo narrare dei tanti viaggi della speranza che sono i pellegrinaggi. Avrei voluto raccontare di Luigi, 30 anni, di Bologna, che da quando ne ha quindici è seduto su una sedia a rotelle, offeso nel fisico, capace di comprendere e di comunicare solo con grida e gemiti inesprimibili, a causa di un’encefalite fulminante che lo ha paralizzato. Da quattro anni va a Lourdes  e si rasserena solo quando vede la grotta della Madonna e da allora il suo fisico ha avuto dei miglioramenti inspiegabili per la scienza medica attuale. Avrei voluto parlare solo di Antonio di Genova e Marco di Pisa, anziani, anche loro inchiodati su una sedia rotelle, che vivono la loro quotidianità in degli istituti, ma che vanno a Lourdes col desiderio di incontrare la Madonna, per pregarLa.
Avrei voluto parlare di Sara una giovane ragazza down di Udine che recita l’Ave Maria con una devozione edificante. Avrei voluto parlare di Matilde, Elenora, Luca, Matteo e altri bambini, che non parlano, che hanno lo sguardo fisso nel vuoto, che sono in carrozzella e non riescono a tenere su la testa e dei loro genitori, delle loro mamme che  si chiedono perché proprio a loro il Signore ha chiesto una prova tanto grande, ma al tempo stesso si rivolgono, con gli occhi arrossati dal pianto continuo, alla Madonna come unica via per un po’ di conforto e di Speranza. Sì, avrei voluto parlare solo di loro e di tanti altri che ho incontrato; avrei voluto raccontare, perché l’ho toccato con mano in tutte quelle persone, ciò che il Santo Padre nella catechesi all’udienza del mercoledì 15 maggio ci ha evidenziato, riflettendo sulle parole del filosofo Wittgenstein: ‘Pregare significa sentire che il senso del mondo è fuori del mondo’. Ma  i fatti degli ultimi giorni ci pongono davanti alla Madonna anche per chiedere di insegnarci la purezza nei pensieri, nelle parole, nelle azioni; di aiutarci ad avere lo sguardo trasparente sulla realtà, per sconfiggere le fragilità di ognuno. Mater purissima, ora pro nobis.
Enrico Maria Saviotti