Campo AC Famiglie in Val di Non

Campo AC Famiglie in Val di Non

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 31/2011
 
Pinocchio in Val di Non
Il celebre racconto è stato il filo conduttore del Campo Famiglie dell’Azione Cattolica di San Biagio.
Quando dalla matita di Collodi nacque il racconto di Pinocchio, nel 1881, pochi lettori potevano immaginare che della fiaba si potesse dare una lettura ispirata ai testi evangelici. E’ da questa intuizione, brillata nella mente di chi organizza da sempre il Campo Diocesano per Famiglie proposto dall’Azione Cattolica della Parrocchia di San Biagio, che ha preso vita il Campo 2011 a Cavareno, nello splendido scenario dolomitico della Val di Non.
La storia di Pinocchio è la storia di tanti di noi e incarna la parabola evangelica del figliol prodigo che si ribella all’autorità paterna, attratto da esperienze e stili di vita che lo portano a dissipare le ricchezze ricevute in dote, fino al giorno in cui, assaporata la disperazione dell’anima, subentra il pentimento. Ogni buon cristiano, nella ricerca della propria dimensione spirituale, deve riuscire a non farsi ingannare dalle sirene del proprio tempo, gatti e volpi di oggi, dando sempre più spazio alla coscienza, il nostro grillo parlante, per riuscire a discernere ciò che ci porta a Dio e ciò che ci allontana da Lui.
Geppetto accoglie Pinocchio al suo ritorno dopo tante spericolatezze che lo hanno portato nel buio della pancia della balena, simbolo, se vogliamo, del buio della nostra vita senza la Luce del Signore. Lo accoglie e il burattino riceve in premio il dono della vita umana, frutto della lealtà del suo pentimento. Il perdono di Geppetto trasforma la vita di Pinocchio come il perdono di Dio, tramite il sacramento della Confessione, trasforma la nostra vita, ci dona un cuore nuovo e ci porta a vivere una relazione nuova con Lui.
Per approfondire le singole tematiche, durante le giornate dedicate alla riflessione, ci siamo avvalsi dei contributi, registrati su dvd, di Padre Dino Dozzi (dei Frati Cappuccini di Ravenna) il quale ha affrontato il tema del peccato inteso come momento di ribellione a Dio che ferisce il cuore dell’uomo, di Don Erio Castellucci che ha sviluppato il tema della coscienza che va mantenuta viva affinché possa richiamarci costantemente al nostro impegno di fedeltà al Vangelo e di Don Giancarlo Leonardi che ha esortato, in relazione al tema del pentimento e del perdono, a ricercare con il proprio confessore una relazione attiva di reciproco arricchimento, evitando di ridurre la riconciliazione a una sterile elencazione delle mancanze commesse.
Le ottime condizioni meteo hanno consentito molte passeggiate e la visita di luoghi sacri come il Santuario di San Romedio e il Santuario della Madonna del Senale, luoghi capaci di aiutare, nel silenzio del cuore, a rientrare in se stessi.
Intensi momenti di vita comunitaria e di preghiera hanno accompagnato lo scorrere del tempo. E, come sempre, ci hanno fatto sentire una sola cosa,un’unica famiglia.
Il tempo non si può fermare. E’ già ora di ritornare e Don Sandro chiama tutti per l’ultima celebrazione eucaristica. Ognuno sente vibrare dentro di sé sentimenti ed emozioni forti. Ci si guarda dentro per scoprire una nuova ricchezza che dovrà essere messa a disposizione degli altri e di noi stessi nelle prove che ci attendono.
Si sente un sibilo vicino. Con un antico rito qualcuno sta gonfiando tanti palloncini colorati con appeso un cartoncino che parla della nostra esperienza. E prima dei saluti finali c’è tempo perché ciascuno faccia salire in alto il proprio palloncino, affidando a esso una preghiera che, siamo certi, arriverà nelle mani di Dio.
Andrea Bisacchi
 
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