AC: Legami di Vita Buona

AC: Legami di Vita Buona
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 37/2012
      
Il primo ‘legame buono’ che abbiamo vissuto al recente Convegno di presidenti e assistenti unitari e regionali dell’Azione Cattolica, è stato quello dell’essere Chiesa nella espressione particolare dell’A.C.I.. Abbiamo sperimentato una Chiesa viva e vivace, giovane e matura allo stesso tempo, che sa pensare e progettare nonostante le difficoltà e i problemi di ogni genere. Una Chiesa semplice e genuina nel suo interrogarsi per essere più vicina ai problemi della gente e capace di risposte significative. Ne è valsa la pena parteciparvi superando ostacoli e pigrizia. Fra molti contributi mi sembra importante segnalare quello di Mons. Diego Coletti, Vescovo di Como. Egli per poter rispondere alla domanda circa il contributo dell’A.C.I. nel servire la Chiesa ed il Paese ha affermato che è necessario far chiarezza sull’idea di Chiesa che diamo per acquisita e condivisa nel popolo di Dio. Sinteticamente ha affermato ‘La Chiesa è la comunione di uomini e di donne, in cui, per opera dello Spirito Santo, visibilmente si manifesta ed efficacemente si realizza nella storia, l’iniziativa di Dio Padre di ricapitolare tutto in Cristo, attraverso l’amore gratuito e assoluto, manifestato e offerto sulla croce e confermato nella risurrezione, per la salvezza del mondo’. La Chiesa, che non è padrona del mondo ma a servizio di esso, ha la sola missione di ripresentare Cristo, testimoniandolo e annunciandolo agli uomini non dimenticando che la diversità di carismi va vissuta sempre per costruire ‘legami buoni’ al suo interno senza i quali prevalgono logiche che minano l’unità del corpo del Signore. Vi sono tre prospettive da concretizzare per essere fedeli al Concilio Vaticano II. La prospettiva secolare, di permeare cioè tutte le realtà dell’esperienza umana (famiglia, scuola, lavoro, sport). La prospettiva profetica che si rivela nel manifestare in maniera assoluta le esigenze radicali della sequela di Gesù e la prospettiva pastorale. Quest’ultima richiede di vivere la missione della Chiesa con la forza dello Spirito Santo assumendo il compito di nutrirla con la Parola e i Sacramenti. Questa idea di Chiesa trova la possibilità di essere attuata in particolare nella forma dell’associazione perché richiede di sua natura di essere vissuta in una profonda unità di intenti e in una dimensione ecclesiale oggettiva di comunità fraterna ,dentro cioè legami di vita buona stabili e visibili. L’A.C.I. ha tutte le ‘carte in regola’ per svolgere un ruolo decisivo nell’attuare questo modello di chiesa. E’ questo il nostro obbiettivo in questo anno in cui il Papa ci chiama a mettere al centro della nostra vita la Fede, il dono dei doni.
Don Paolo Pasini – Assistente Ac