C’è un tempo per… essere uniti
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 13/2011
E’ un tempo di tale confusione che siamo in grado di dividerci sul niente.
Nell’occasione del 150esimo dell’Unità d’Italia c’è chi ha provato a rinnegare la propria nazionalità, c’è chi ha richiesto di essere l’unico vero degno erede di questo evento, c’è chi ha individuato i motivi di divisione e dello scontro, indicando i buoni e i cattivi, rinunciando a un’analisi oggettiva della verità storica.
Sarebbe più semplice, per il bene di tutti, voler leggere il passato con serenità ed onestà intellettuale.
Non vogliamo cadere nell’errore di cui sopra. Ma neppure sottacere le parole tanto illuminate quanto puntuali di Papa Benedetto, contenute nel Suo messaggio al Presidente della Repubblica Italiana, che hanno accompagnato quest’evento.
‘Il Cristianesimo ha contribuito in maniera fondamentale alla costruzione dell’identità italiana attraverso l’opera della Chiesa, delle sue istituzioni educative ed assistenziali, fissando modelli di comportamento, configurazioni istituzionali, rapporti sociali; ma anche mediante una ricchissima attività artistica: la letteratura, la pittura, la scultura, l’architettura, la musica.’
E non è possibile non constatare, come ha fatto il Card. Bagnasco nell’omelia pronunciata in occasione della celebrazione eucaristica del 17 marzo, che ‘ le comunità cristiane sono state e sono lievito accanto alla gente: sono prossimità di condivisione e di speranza evangelica, sorgente generatrice del senso della vita, memoria permanente di valori morali’: dalla Valle d’Aosta fino a Lampedusa.
Enrico Maria Saviotti