900 ragazzi alla Giornata dei Cresimandi

900 ragazzi alla Giornata dei Cresimandi

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 14/2011
 
Domenica 3 aprile presso la Parrocchia dei Santi Simone e Giuda, si è svolta la Giornata dei Cresimandi dell’Archidiocesi di Ravenna e Cervia, promossa dall’Ufficio Catechistico.
Piacevolmente sorprendente il numero di ragazzi ed accompagnatori che ha partecipato a questa giornata, benedetta da un clima tipicamente estivo che non li ha attirati verso altre mete.
L’adesione ha superato alla lunga le aspettative: oltre 900 i ragazzi135 gli accompagnatori54 le Parrocchie presenti. Momenti di condivisione in gruppo e tanti giochi organizzati hanno caratterizzato questa domenica.
Vedere i ragazzi gremire la chiesa al momento della celebrazione della Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo è sempre una emozione da vivere per chi vuole respirare spiritualità.
In un silenzio rispettoso si è allestito sull’altare un grande contenitore, dove i ragazzi hanno portato dei cubi di cartoncino colorato che avevano costruito al mattino durante i lavori di gruppo dove avevano scritto i loro propositi. E’ stato questo il vero e proprio offertorio: ciò che è rimasto lì dentro, sarà qualcosa che rimarrà comunque per sempre nei loro cuori.
A un tratto il colore rosa di cui viene vestito Mons. Giuseppe Verucchi è sbocciato in mezzo a questa miriade di giovani: quasi una promessa.
Il discorso che lui ha tenuto sin dall’inizio della S. Messa ha preso spunto dal brano di Vangelo che hanno meditato i ragazzi nel periodo di preparazione a questa giornata: è il racconto dei discepoli di Emmaus .
Qual’è il messaggio? I due discepoli si lasciano cambiare da quell’incontro. Sicuramente per i ragazzi è un invito a riflettere sul loro cammino spirituale da oggi in poi.
L’omelia analizza il vangelo di oggi che parla dell’incontro di Gesù con il cieco dalla nascita.
Il particolare che lui non ha mai visto la luce lo fa assomigliare straordinariamente a tutti quelli che non hanno mai incontrato Gesù ed Egli, sputando fa uscire dalla bocca il suo spirito che entra nel cieco e lo ricrea: così in noi.
Quando dopo un po’ lo reincontra gli si presenta e il cieco, ora fiducioso nelle sue opere, ha fede in lui. Non ha solo riacquistato la vista, è stato ricreato dall’incontro con Gesù. La sua vista, la nostra vista è la fede.
I discepoli di Emmaus lo supplicano di restare altrimenti temono di non vedere più di nuovo la luce .E’ Lui il nutrimento.
Il vescovo dice: ‘ In questo contenitore avete messo la vostra cecità, ma anche la decisione di vivere una vita di luce, più bella. E quando si riceve la S. Cresima si ha il compito di testimoniare, illuminati dallo Spirito. Ad un certo punto la porta della cappellina si apre, come spinta da un soffio divino e la luce del cero pasquale trema come animata: fa pensare allo Spirito.
Anche in questa Messa Lui è venuto: noi eravamo pronti?
Quando l’incontro avviene non si può non testimoniarlo con la nostra stessa vita’.
Come genitori, come figli, come mariti, come mogli, come uomini rinati nella consapevolezza che, venuti alla vita ricreati dalla Parola, diveniamo eterni nell’Amore di Dio.
Rossella Bassi
 
 
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