Don Lorenzo Rossini: In cammino verso l’Ordinazione Presbiterale

Don Lorenzo Rossini: In cammino verso l’Ordinazione Presbiterale

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 17/2011
 
Non è semplice descrivere e trasmettere i sentimenti che in questo tempo sto vivendo e sperimentando. La sera di sabato 14 maggio l’Arcivescovo mi ordinerà sacerdote: è un momento fondamentale per la mia vita, per la mia vocazione, per la risposta alla chiamata del Signore. Innanzitutto c’è la consapevolezza di ricevere un dono che Dio, attraverso la Chiesa, mi fa.
L’iniziativa nasce da Lui, è Lui che mi ha chiamato, che mi ha scelto, che ha voluto che lo seguissi più da vicino per farmi suo discepolo e testimone.
La mia risposta si basa proprio su questa azione divina, che nonostante tutte le mie fragilità, i miei peccati, le mie insufficienze, mi chiama a essere suo strumento di grazia. Grazia che viene trasmessa attraverso la celebrazione dei Sacramenti, in particolare l’Eucaristia e la Confessione.
La storia della mia vocazione sacerdotale la conosce soprattutto Dio; ripercorrere con la mente e il cuore il tempo del seminario e la scelta del sacerdozio mi portano sempre più a credere che tutto è un grande mistero. Il dono che nell’ordinazione mi verrà consegnato nelle mani è una realtà che supera infinitamente ogni pensiero e ogni umana comprensione. Mi hanno sempre colpito le parole del Beato Giovanni Paolo II quando proprio sulla vocazione dice: ‘Rendiamoci conto che le parole umane non sono in grado di reggere il peso del mistero che il sacerdozio porta in sé’. Ed è veramente così.
Mi sto preparando a vivere e a celebrare in modo speciale le due realtà centrali e fondamentali per la vita di ogni battezzato: l’Eucaristia e il sacramento del Perdono.
Già ora da diacono, la mia vicinanza e il mio servizio all’altare sono molto coinvolgenti e significativi; il pensare però che tra poco tempo il Signore si servirà di me, delle mie parole, dei miei gesti per rendersi presente in mezzo a noi, mi porta a riflettere molto e anche a commuovermi.
La Chiesa, nell’ordinazione, mi chiede di riconoscere ciò che farò, di imitare ciò che celebrerò perché partecipando al mistero della morte e risurrezione di Cristo, possa portare in me la morte di Cristo e camminare con lui nella novità di vita. E’ un impegno grande, che posso assumermi solo grazie a un sostegno forte nella preghiera personale e di tutta la comunità diocesana, di ciascuno di voi.
E’ la testimonianza di vita il primo segno di questa vita nuova che sono chiamato a realizzare e a trasmettere; la grazia dell’ordinazione sarà una garanzia e un aiuto forte per realizzare giorno dopo giorno questa continua trasformazione della mia vita per avvicinarmi sempre più alla vita di Cristo.
Sarò ordinato la vigilia della IV domenica di Pasqua, tradizionalmente chiamata ‘del Buon Pastore’. Un momento ancora più significativo se pensiamo al sacerdote come ‘pastore del gregge’ ad immagine dell’unico pastore: Cristo Signore che non è venuto per essere servito, ma per servire, e per cercare ciò che era perduto. Con questi sentimenti e riflessioni mi avvicino al giorno della mia ordinazione. Con ‘timore e tremore’ contemplo le meraviglie che il Signore ha fatto e sta facendo nella mia povera vita e mi affido anche a voi, fratelli nella fede, perché mi accompagnate con la vostra preghiera affinché possa essere veramente strumento della volontà di Dio per il bene di ogni uomo.
Don Lorenzo Rossini
 

ARTICOLI CORRELATI:
1° Messa per don Lorenzo
1° Messa per don Stefano
Due nuovi sacerdoti
Ordinazione Presbiterale di Don Stefano Bucci e Don Lorenzo Rossini
Don Stefano Bucci: In cammino verso l’Ordinazione Presbiterale