Ufficio Cultura: un ponte tra diocesi e città. Il 21 maggio il Museo Arcivescovile apre di sera

Ufficio Cultura: un ponte
tra diocesi e città.     

Il 21 maggio
il Museo Arcivescovile
apre di sera

 

Dal “RisVeglio Duemila”  N. 18/2016

 

Obiettivi e progetti dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura raccontati dal direttore Giovanni Gardini. Il 21 maggio il Museo Arcivescovile apre di sera

 

A servizio della diocesi e in dialogo con la città. Ecco come vede l’Ufficio per la Pastorale della Cultura il suo nuovo direttore Giovanni Gardini. 40 anni, marito e padre di tre figli, docente all’Istituto superiore di Scienze religiose di Forlì, Rimini e Bologna, è stato nominato da qualche mese anche conservatore del Museo Arcivescovile e in questa intervista spiega come concepisce il compito che gli è stato affidato, i progetti e gli obiettivi per il futuro. A partire dal fare del museo un laboratorio aperto alla città. Si parte sabato 21 maggio con l’apertura serale in occasione della Notte europea dei Musei. All’interno delle attività proposte per la serata anche una conferenza che ha l’obiettivo di riscoprire un mosaico del XII secolo, quello della Madonna Orante, che tra qualche settimana partirà per la Gmg di Cracovia dove giovani di tutto il mondo potranno pregare davanti al suo volto. Anche questo è un modo per fare “uscire” la cultura cristiana dai musei.

 

Che ruolo deve avere secondo lei un Ufficio Cultura della diocesi?

Come è scritto nel decreto di nomina, dev’essere un ufficio “a sevizio della missione della Chiesa diocesana, referente di progetti culturali per mantenere viva e sviluppare la dimensione della cultura in tutti gli ambiti della pastorale”. La Chiesa ha sempre fatto cultura, non è una cosa in più, un’erudizione fine a se stessa, ma un’altra dimensione dell’evangelizzazione. “Il Popolo di Dio si incarna nei popoli della terra, ciascuno dei quali ha la propria cultura. La grazia suppone la cultura, e il dono di Dio si incarna nella cultura di chi lo riceve” ci ricorda Papa Francesco nella Evangelii Gaudium. L’obiettivo principale è quindi il non lasciar cadere, ma anche valorizzare e sviluppare quel che la Chiesa ha prodotto a livello culturale per l’uomo di ieri e di oggi e mantenere viva la cultura dell’esperienza religiosa e della fede. Un sondaggio sulla “Bibbia e gli italiani” ad esempio ha evidenziato che tra chi va a Messa e chi non ci va il livello di cultura religiosa è sostanzialmente lo stesso, e non molto alto.

 

Come farlo qui a Ravenna?

Ravenna oltre al suo patrimonio monumentale che è simbolo di questo legame tra cristianesimo e cultura, ha una tradizione molto ricca di personaggi straordinari, uomini di grande spessore, riconosciuti anche a livello civile come dei fari. Abbiamo avuto sacerdoti straordinari che hanno segnato la chiesa di Ravenna nel ‘900 secondo varie prospettive: penso a don Lolli, a don Buzzoni, don Mazzotti, don Mesini, il prete di Dante, ecc.. Ecco allora sarà importante riscoprire e valorizzare queste figure. L’Ufficio, per come lo concepisco, dev’essere un ponte tra diocesi e città, un luogo di incontro sul territorio e spazio di evangelizzazione. Per il momento ho visto un mondo esterno molto accogliente: abbiamo avviato collaborazioni con il museo Nazionale, con l’Università, con alcune scuole superiori per l’alternanza scuola-lavoro, con il comune di Ravenna.

 

Come vi muoverete in concreto?

Abbiamo già costituito l’equipe diocesana composta da Suor Anastasia, madre superiora del Monastero delle carmelitane di via Guaccimanni, don Federico Emaldi, parroco e Rettore del seminario, Barbara Piani insegnante e consulente filosofica ed Elena Bonaldo insegnante e storica dell’arte, e Antonio Chiusolo della Caritas diocesana. Ci siamo incontrati già due volte per programmare le attività dei prossimi mesi.

 

Cosa bolle in pentola?

Innanzitutto per maggio abbiamo proposto tre conferenze alla sala don Minzoni, in Seminario, sul Culto dei Santi in collaborazione con i docenti dell’università di Bologna, sede di Ravenna.

Dopo quella su Sant’Apollinare e i vescovi colombini del 10 maggio, proseguiremo martedì 17 e 24 parlando di San Severo con Martina Caroli ed Elsa Signorino e poi delle origini del culto dei santi con il professor Luigi Canetti.

Per l’estate poi abbiamo progettato due serate di poesia religiosa, il 21 e il 28 giugno, nel giardino di San Vitale, il 14 luglio a Pinarella faremo un’altra serata di “Arte e Fede”, collaboreremo alle iniziative dell’Apostolato Biblico. Crediamo che l’estate sia un’occasione da cogliere per dare l’idea di un’accoglienza turistica diversa. Ma anche per l’autunno abbiamo diverse iniziative già in programma, come un Mese Lercariano, in occasione dei 40 anni dalla morte del Cardinale Giacomo Lercaro e una mostra d’arte contemporanea al Museo arcivescovile e una serie di incontri sul tema della Memoria.

 

Poi ci sono le iniziative del Museo Arcivescovile, come quella del 21 maggio…

Sì, vogliamo partecipare anche noi alla Notte europea dei Musei, in collaborazione con don Ennio Rossi Direttore dell’Opera di Religione: sarà una giornata ricca di appuntamenti e, per la prima volta, sarà proposto un percorso didattico per i più piccoli. Alle 18 una conferenza per conoscere meglio la Madonna Orante, conservata proprio al museo, che tra qualche settimana partirà per Cracovia per essere esposta alla Gmg. Dalle 19 ci sarà l’ingresso gratuito: ogni 15 minuti si alterneranno letture di opere del Museo intervallate dall’ascolto di brani musicali suonati dalla Cappella Strumentale della Basilica di San Francesco di Ravenna.

 

Un museo aperto…

Proprio quello che vorrei diventasse il Museo Arcivescovile che, da un lato, ha il grande vantaggio di essere inserito all’interno del circuito turistico, dall’altro, questa sua collocazione l’ha fatto diventare un museo solo per turisti e poco per la città.

Mi piacerebbe invece che diventasse un polo culturale per tutta Ravenna, che le parrocchie possano utilizzarlo per catechesi con l’arte, teatro di mostre e laboratori, luogo accogliente anche per i poveri. Partiamo appunto sabato 21 maggio con una prima apertura serale. Siete tutti invitati.